Il Milan ha due assi nella manica

Il Milan ha due assi nella manicaMilanNews.it
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
giovedì 27 ottobre 2011, 13:00Primo Piano
di Matteo Calcagni

Negli ultimi anni, e mesi, i ritornelli sono sempre stati i medesimi: "Il Milan non tira (e non segna) da fuori area", "I centrocampisti segnano poco", "Si vuole arrivare in porta con il pallone". In questa stagione, con tutte le sue stranezze e le sue unicità, sembra esserci stato un netto e deciso ribaltone: i centrocampisti segnano tantissimo e il tiro da fuori è diventato un'arma fondamentale. Su 22 gol segnati (16 in campionato e 6 in Champions League) ben dieci (10, avete capito bene) sono stati segnati dai mediani: Boateng e Nocerino a quota quattro, Aquilani e Seedorf a quota 1. Soprattutto l'ex giallorosso, particolarmente sfortunato tra legni e grandi parate dei portieri avversari, avrebbe potuto accrescere il suo personalissimo bottino. Se aggiungiamo anche le segnature dei difensori, due reti che portano la firma di Thiago Silva e Yepes, ci accorgiamo come il Diavolo abbia tante frecce al proprio arco, oltre alle bocche di fuoco dell'attacco.

Spicca un altro dettaglio che, visto il trand degli ultimi anni, è piuttosto inusuale: il Milan prova con costanza il tiro da fuori e, in diverse occasioni, trova il gol: i più "martellanti", da questa posizione, sono le due mezz'ali e il trequartista. Non è un caso che, sia Boa che Nocerino, abbiano segnato con tiri da lontano: lo stesso Aquilani c'è andato vicinissimo, anche nella sfida di ieri contro il Parma. In attesa che le punte riprendano il predominio sulle marcature, questa singolare variazione permette ai rossoneri di compiere passi da gigante in classifica: dopo essere stati lontani di sei punti dalla testa della classifica, il Milan ha ridotto sensibilmente lo svantaggio portandosi a sole due lunghezza dai bianconeri di Antonio Conte. Le reti di Nocerino e Boateng (decisive contro Palermo, Lecce e Parma), hanno permesso un filottino importante sia per la classifica che per il morale della truppa rossonera.