...Forse troppo "rispetto" per Pippo Inzaghi

...Forse troppo "rispetto" per Pippo InzaghiMilanNews.it
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
venerdì 28 ottobre 2011, 19:30Focus On...
di Emiliano Cuppone

Il futuro di Filippo Inzaghi è sempre più un’incognita.
Sono di oggi le indiscrezioni che vorrebbero il giocatore in contatto con l’Udinese, squadra impegnata in Europa League che potrebbe regalare al bomber piacentino l’emozione del record di gol europei.
Intanto al Milan nulla cambia per il numero 9, Allegri continua a tenerlo fuori dalla lista dei convocati, giura di monitorarne ogni giorno le condizioni, in attesa che torni a brillare fisicamente per rendersi utile alla causa rossonera. Il tecnico livornese ha spiegato le tante esclusioni anche solo dalla lista, a volte anche in favore di giocatori della Primavera come accaduto con il Palermo, indicando in questa scelta una forma di rispetto nei confronti di un giocatore di tale spessore, per il quale sarebbe un “affronto” andare in ritiro per poi essere spedito in tribuna.
Il reparto offensivo rossonero è foltissimo. Ibrahimovic, Cassano e Robinho sono inamovibili, El Shaarawy è un patrimonio da valorizzare, si attende il rientro di Pato, per una zona del campo dove sono impiegabili esclusivamente due uomini per partita. Lo spazio per Pippo Inzaghi è irrimediabilmente ridotto, lo scorso anno aveva giocato pochissimo a causa dell’infortunio, ma aveva saputo essere decisivo con Catania e Real Madrid, alla sua maniera, da bomber vero.
Allegri continua a parlare di un rapporto saldissimo con il giocatore, ha ribadito oggi in conferenza stampa che per lui nessuno si deve muovere, tutti gli elementi della rosa sono indispensabili e lui non manda via nessuno. Al giocatore si continua a chiedere pazienza quindi.

La pazienza di recuperare lo smalto migliore, quella di attendere il proprio turno, di accettare l’ormai chiaro ruolo di rincalzo, di aspettare i turni ad eliminazione diretta della Champions League per poter inseguire il proprio record, sempre che chi gli sta davanti nelle gerarchie dia forfait o non garantisca la necessaria affidabilità in sfide da quel peso specifico.
Pippo Inzaghi è sempre stato tutto forchè paziente, almeno dentro al campo, vive sul momento e sull’ansia di ricevere il pallone buono per fare male all’avversario. Ha accettato il brutto infortunio lo scorso anno, ha lavorato a testa bassa, ha recuperato in tempi record nonostante le 38 primavere, si è presentato in campo per festeggiare lo scudetto con la maglia addosso e non con le stampelle. Dopodichè solo qualche passerella e nulla più, relegato sul divano di casa a guardare i suoi compagni correre e soffrire sul campo, quella sofferenza dolce per cui Pippo probabilmente pagherebbe adesso.  
Il protagonista non parla, si trincera dietro un silenzio piuttosto ambiguo, nelle poche occasioni in cui incrocia i media non commenta la sua situazione personale, si limita a poche battute strappate sull’andamento della squadra. La sensazione è che ci sia un malessere nel giocatore, una questione d’orgoglio e di obiettivi, quello fisso del record europeo che non lo molla ormai da anni, che forse lo spinge a continuare nonostante un’età che gli consiglierebbe il divano a vita. Allegri ha parlato di rispetto nelle esclusioni, Pippo Inzaghi proverà a meritarsi il rispetto delle convocazioni, della maglia da titolare, il rispetto di un pubblico che urla il suo nome dopo un gol. Farà di tutto per confermare, se ce ne fosse bisogno, che è ancora vivo e capacissimo di fare male a qualsiasi avversario, proverà a sconvolgere ancora una volta le gerarchie nell’attacco rossonero, con la speranza che tutto ciò gli riesca, per non doverlo vedere esultare in quella sua maniera spasmodica con un’altra maglia.