Nuovo attaccante, c'è la coda! Mediana del futuro: occhio a Merkel e Strasser. La seconda rivoluzione di Allegri
Il Milan non vuole lasciare nulla al caso, motivo per cui i tifosi possono stare più che tranquilli. Dopo la disavventura di Antonio Cassano (a cui rinnoviamo ancora auguri di pronta guarigione), ci si poteva cullare sugli allori di un già folto reparto offensivo, senza pensare a nuovi rifornimenti dal mercato. Ibrahimovic, Robinho, Pato, Inzaghi ed El Shaarawy sono sufficienti? Forse in campionato, ma in questa stagione il Diavolo vuole tentare la scalata al "colpo grosso" e, per tentare di strappare il titolo ai marziani blaugrana, è indispensabile un nuovo rinforzo. Da qui le dichiarazioni di Galliani che, a differenza dell'anno scorso, ha puntualizzato sulla necessità di acquistare giocatori arruolabili in Champions League. Chi sarà il nuovo attaccante rossonero? Prima di tutto, il Milan ha deciso di puntare su un vice-Ibra, in secondo luogo... C'è la coda! I candidati devono mettersi in fila e attendere che venga chiamato il loro "numerino", perchè la concorrenza è serratissima. Tanto serrata che qualcuno ha già voluto sponsorizzare i propri "prospetti". E' il caso di Maxi Lopez che, dopo una prima parte di stagione in panchina, è già stato virtualmente "venduto" da Lo Monaco e Pulvirenti. Il Catania non può permettersi di tenere in panchina un attaccante come l'argentino e, da questo punto di vista, l'interesse del Diavolo è una ghiotta, ghiottissima occasione, anche in prestito! Ma non è finita qui: se le riserve della Juve sembrano irraggiungibili (i bianconeri non vogliono rafforzare la più diretta contendente al titolo), diversa sembra la situazione di Marco Borriello. La Roma, così come il Catania, non può permettersi una riserva con un ingaggio così oneroso: l'attaccante napoletano tornerebbe in rossonero anche a piedi, pronto a spargersi il capo di ceneri dopo l'addio di quattordici mesi or sono. Ma il bocconcino più prelibato, e forse più affascinante, arriva dall'estero: Didier Drogba. Adriano Galliani, sovrano incontrastato quando si parla di parametri zero, non può non aver messo gli occhi sull'ivoriano del Chelsea. Le uniche due "grane", per così dire, sono le seguenti: Villas Boas e l'ingaggio del calciatore. Il primo dovrà evitare di schierare il centravanti in Champions, il secondo dovrà rinunciare ad una parte di ingaggio, visto l'attuale compenso percepito a Londra. Se questi due elementi si incastreranno, allora il colpaccio potrà verosimilmente realizzarsi, tenendo però conto della Coppa d'Africa, che potrebbe allontanare l'ivoriano fino a marzo. Difficili, se non impossibili, le altre piste che portano a Damiao, Tevez, Podolski: attaccanti sì apprezzati, ma con costi troppo onerosi per il mercato invernale.
Ringiovanire e ricostruire il centrocampo: una massima che non tramonta mai, soprattutto riferendosi al centrocampo del Milan. I cinque contratti in scadenza, relativi alla zona mediana, impongono una ponderazione serrata, in modo da trovare un giusto equilibrio tra senatori e giovani. Sarebbe sbagliato prolungare tutti incondizionatamente, così come sarebbe azzardato tagliare completamente con il passato. Se un innesto oneroso potrebbe essere auspicato, magari un certo Eriksen dell'Ajax, sul fronte mezz'ali ci si potrebbe anche concentrare su prodotti confezionati proprio in quel di Milanello. Se due giocatori, rispettivamente al Lecce e al Genoa, guadagnano immediatamente la titolarità, significa che il loro valore è alto: Merkel e Strasser hanno già esordito in rossonero ma, dopo quest'annata "fuori porta", potrebbero diventare due pezzi importanti per lo scacchiere del Milan. Non solo mezz'ali: seppur possano svolgere alla grande il ruolo tanto caro ad Allegri, il loro futuro potrebbe anche strutturarsi in altre posizioni. Merkel è bravissimo anche dietro le punte, mentre Strasser, come dimostrato anche a Lecce, può diventare un ottimo schermo davanti alla difesa. Appunti che si aggiornano settimana dopo settimana, in attesa che i due possano ristringere un patto col Diavolo.
Nuovo anno, nuova "rivoluzione". Dopo aver fatto a meno di Ronaldinho e Pirlo, modificando il credo che per anni ha contraddistinto Milanello, Allegri ha introdotto un'importante novità in questa stagione. Il 4-3-1-2 del tecnico toscano, interpretato molto bene (soprattutto in fase difensiva) l'anno scorso, ha però peccato in un aspetto: le mezz'ali, o interni, non avevano le caratteristiche ideali per il gioco dell'allenatore toscano. Soprattutto a livello di inserimenti, con e senza palla, mancava quel qualcosina in più, quella ciliegina per arricchire e migliorare anche sotto il profilo qualitativo. I due nuovi innesti del mercato estivo, seppur abbiano poco convinto i critici in termini di caratura, si sono rivelati assolutamente decisivi. Aquilani e Nocerino incarnano alla perfezione l'ideale di calcio tanto fedele ad Allegri. Bravi nel palleggio, nel gioco di prima, nell'assist, in fase di contenimento e, soprattutto, nelle incursioni in area avversaria: cinque assist e cinque gol in due, fondamentali in questo primo scorcio di stagione. Dal dopo Juventus-Milan, (tranne due occasioni) il duo azzurro è sempre sceso in campo titolare: Aquilani si è poi dimostrato un "talismano", anche perchè, nell'unica frazione di gioco in cui Allegri ne ha fatto a meno, i rossoneri sono stati sotto 3-0. E' vero che, a differenza del trio dei mediani, questo centrocampo pone un filtro meno vigoroso, ma è impossibile non lodare i miglioramenti in fase offensiva: i 23 gol siglati finora, 18 nelle ultime cinque partite, sono un chiaro segnale di questo "cambiamento". Non dimentichiamo anche le altre importanti risorse a disposizione di Allegri che, da qui in avanti, daranno man forte alla coppia già citata in precedenza, mettendo a disposizione la grande esperienza accumulata negli anni.
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