Tabárez: "Con l'Italia sfida di prestigio, soprattutto per noi"
Era arrivato nel Belpaese nel lontano 1994, quando si sedette sulla panchina del Cagliari, cogliendo subito un positivo nono posto dopo un buon campionato alla guida tecnica dei sardi. Poi la sfortunata esperienza in rossonero, il ritorno in Sudamerica, in particolare in Argentina, dove ha guidato Vélez Sársfield e Boca Juniors. Nel 2006 poi la chiamata della “Celeste”, a cui non ha potuto rinunciare. È questa in sintesi la storia di Óscar Washington Tabárez, che questa sera affronterà in amichevole a Roma, con il suo Uruguay, l’Italia di Cesare Prandelli. I sudamericani scendono in campo forti dell’ottimo lavoro svolto dal loro tecnico e di un blasone ritrovato: il quarto posto al Mondiale sudafricano, l’attuale quarta piazza nel Ranking FIFA e soprattutto il trionfo nella Coppa America in estate hanno rilanciato le ambizioni della nazionale di Montevideo.
Tabárez ha però sottolineato come la sfida con l’Italia sia prestigiosa soprattutto per i suoi ragazzi, al cospetto di una rappresentativa quattro volte Campione del mondo nella sua storia. “Sono molto soddisfatto del cammino intrapreso finora dalla mia squadra”, ha poi affermato “El Maestro” in conferenza stampa. In Uruguay il calcio ha anche un’importantissima funzione sociale, siamo contenti che la nostra gente si appassioni a noi e a questo sport”. Una nota infine sulla gara di questa sera: “Sarà un’amichevole, è vero, ma dobbiamo scendere in campo con la massima concentrazione, inseguendo quelli che sono sempre stati i nostri obiettivi in un match: fare un bel gioco, arrivare al risultato e tenere un comportamento leale e corretto”.
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