Galliani: dalla commozione per Gattuso alle dichiarazioni d'amore per Drogba. Intanto occhi puntati su Pato e Inzaghi

Galliani: dalla commozione per Gattuso alle dichiarazioni d'amore per Drogba. Intanto occhi puntati su Pato e InzaghiMilanNews.it
© foto di Giulia Polloli
mercoledì 16 novembre 2011, 00:00Milanello in rosa
di Giulia Polloli
Giulia Polloli inizia a seguire il Milan per Varesenotizie.it, voce del commento tecnico su Radio RVL, collabora con Vco Azzurra Tv, Tribuna Novarese e Il Biancorosso.

A volte basta poco per ritrovare quell’energia che serve a risollevare la testa e dimostrare di essere grandi, anzi, di essere “già grandi” per rifare il verso a quella pubblicità. A volte basta poco per capire che la vera forza l’abbiamo in noi, a volte, basta poco. Basta poco.
E’ bastato vedere Rino Gattuso solcare il verde prato di Milanello per sentirsi rinvigoriti, come durante una scarica di adrenalina, come dopo un concentrato di caffeina. La speranza di vederlo in campo presto aveva iniziato a vacillare, ma lui, sempre artefice del suo e dell’altrui destino, ha capito che doveva e poteva dare quella scossa.
Con la sosta per la Nazionale, che finalmente ha regalato anche ad Abate quella maglia azzurra che Ignazio ha onorato, con il grande vuoto lasciato da Cassano e dalle sue magie, con la consapevolezza che al rientro degli azzurri il Milan avrebbe dovuto continuare questo tour de force con gli stessi uomini e le stesse forze, Rino ha ricaricato i suoi compagni e soprattutto  ha rasserenato mister  Allegri. E la sgambata di Rino ha fatto scoccare la scintilla negli occhi di Galliani, che difficilmente riesce a contenere le emozioni in momenti come questi. Quando si dice che il Milan è una famiglia… Come il padre che vede sulla strada verso l’uscio il ritorno del figliol prodigo: una lacrima sarebbe stata esagerata, ma quel luccichio negli occhi è toccante al solo pensiero.
Rino fa tirare a tutti  un sospiro di sollievo, anche se la prova verità è quella affidata a Pato, ai suoi muscoli e ai suoi nervi. Perché Alexandre rientrerà contro la Fiorentina, i suoi muscoli saranno sotto i riflettori di tutto il mondo, così come le sue reazioni al fianco di Ibrahimovic.
Per essere già grandi, come si diceva sopra, bisogna far si che il papero sia tornato veramente per restare e dare il suo unico contributo al Milan.
Con Pato in forma, con Ibrahimovic in stato di grazia, con Robinho ispiratore e Boateng incontenibile, il Milan non dovrà aver paura di nessuno, anzi potrà non aver timore riverenziale alcuno nemmeno nell’incontro che si giocherà nella Scala del Calcio tra una settimana esatta.
Con tutti gli ingranaggi ben oliati ed allineati, il Milan è una macchina perfetta. Qualche pezzo di ricambio però, si sa, per prevenire poi l’usura dei pezzi pregiati, bisogna averlo. Per questo il mercato di gennaio si preannuncia caldo e ricco di nomi altisonanti. Almeno fino alla chiusura quando, ormai lo sappiamo, verranno messi a segno i reali obiettivi rossoneri.
Il prossimo avversario rossonero è la Fiorentina e ormai sembra inevitabile l’arrivo di Montolivo in maglia rossonera, anche se voci sembrano tentennare su questo argomento. Se ne è parlato da mesi ormai, già in estate Riccardo doveva arrivare agli ordini di Allegri. Ora solo una scelta drastica potrebbe allontanarlo da Milanello. Qualche rinforzo a centrocampo è d’obbligo.

E’ il reparto, ormai sembra una cantilena, con tutti contratti a termine (che anche il calcio si adegui al reale mondo del lavoro? Dopo i trenta si è vecchi!), con giocatori che possono dare il meglio solo se centellinati.
Il Milan si porta avanti trattando Eriksen con l’Ajax: ne abbiamo già enunciate le qualità, soprattutto quelle legate alla proiezione nel futuro. Forse però il suo arrivo a gennaio potrebbe essere azzardato. Ma Galliani provvederà a far si che il talentuoso si trovi al posto giusto nel momento giusto, con Raiola ovviamente quale mediatore preferenziale.
Ma veniamo al tormentone Drogba-Anelka. Galliani sbilanciandosi in preda ancora all’emozione gattusiana ha dichiarato che sarebbe l’ivoriano la prima idea, magari lasciandosi aperta la possibilità di fare shopping compulsivo nel finale e portando in rossonero anche Anelka.
Scartata almeno per il momento l’ipotesi Balotelli, c’è chi parla di Tevez al Milan: l’unica certezza per ora è che l’argentino è caduto in depressione dopo le incomprensioni con il Mancio, quindi continuerà la sua sosta prolungata nella terra natale.
Non si placano le dichiarazioni di affetto e stima che coinvolgono il Milan e Maxi Lopez, ma nell’aria torna anche il nome di Quagliarella, emarginato talento bianconero che ha bisogno di ritrovare il campo. In casa Juve però non sembra esserci la forte volontà di rinforzare una diretta concorrente al titolo, quindi l’approdo del giocatore in rossonero potrebbe essere solo una boutade.
Tra tutte queste chiacchiere ci siamo allontanati dalla gioia iniziale nel rivedere Gattuso in campo. Se dovesse continuare con i progressi, questo sarebbe il reale acquisto rossonero. Tutti fanno il tifo per Rino, così come tutti rivogliono Cassano al più presto in gioco. Ma in tutto questo non voglio scordarmi di un giocatore a cui il Milan deve molto: Pippo Inzaghi. Lui continua a scalpitare pronto ai cancelli di partenza per veder inserire il suo nome nella lista Champions di gennaio. Allegri tentenna, lo rivuole in ottima forma prima di rischiarlo nuovamente. E intanto Pippo nostro gioca in Primavera e dimostra ai grandi del calcio che se si ha passione, se si vive per il calcio, ogni campo è buono per mettersi alla prova. Un esempio per molti, un idolo per altri. Basta che tutto questo non diventi mai un peso. Perché allora sì, Pippo volerebbe verso aree diverse, per tornare ad essere il numero uno in Europa.