Prove tecniche di "ritorno al futuro"

Prove tecniche di "ritorno al futuro"MilanNews.it
© foto di Alberto Fornasari
martedì 22 novembre 2011, 21:00Primo Piano
di Emiliano Cuppone

La sfida che domani vedrà opposto il Milan al Barcellona “piglia tutto” di Guardiola ha un sapore speciale. In palio non c’è poi molto, il primato nel girone è importante sì, ma non sempre è sinonimo di sfide semplici agli ottavi di finale. Le squadre che militano in Champions League hanno tutte qualcosa da dire, molto spesso squadra accreditate per il titolo, o comunque abituate alle sfide da dentro o fuori, finiscono in coda a fenomeni momentanei della maggiore competizione europea.
Quello per cui si gioca domani è più che altro l’orgoglio, la voglia di primeggiare su un avversario storicamente ostico, con il quale le sfide non sono mai state banali. L’ultima ferita, per alcuni ancora aperta, è legata alla Champions League targata 2005/06, con il Milan ancora arrabbiato per la strana finale di Istanbul, che si vide “scippare” un’altra finale dal Barcellona di Ronaldinho e Giuly, con quel gol regolare annullato a Shevchenko al Camp Nou.
Indimenticabile è la finale del 1994, il capolavoro di Fabio Capello, capace di trionfare ad Atene nonostante i pronostici fossero tutti blaugrana, con la soddisfazione di alzare la coppa davanti a quel Cruyff che aveva posato con la stessa il giorno prima, convinto di portarla in catalogna.
Splendida anche la sfida in quel di San Siro nel girone della stagione 2000/01, un pareggio spettacolare per 3-3 fra la squadra guidata da Zaccheroni e trascinata dai gol di Albertini e Josè Mari, e quella blaugrana del protagonista Rivaldo, autore di una tripletta memorabile, contro il Milan che aveva saputo stendere il Barça in casa propria grazie ai gol di Bierhoff e Coco.


Infine l’ultima vittoria rossonera con il Barcellona, targata 2004/2005, in quel di San Siro, sempre nella fase a gironi, con il gol di Shevchenko che scavalcò Puyol e punì il Barcellona, capace poi di ribaltare la situazione in catalogna grazie ad uno splendido Ronaldinho che siglò il 2-1 che stese la formazione di Ancelotti, prima che questa iniziasse la cavalcata verso la sfortunata finale con il Liverpool.
Tante le sfide recenti che rievocano splendidi ricordi al Milan berlusconiano, partite che i tifosi rossoneri ricordano in maniera cristallina, caratterizzate da una tensione e da una qualità che non ha eguali.
La partita di domani sera profuma di supremazia, quella che il Barcellona vuole difendere, dopo anni passati a dominare l’Europa in lungo ed in largo con il gioco champagne di Rykaard prima e, soprattutto, di Guardiola poi; quella che il Milan cerca di ritrovare dopo le splendide cavalcate di sacchiana ed ancelottiana memoria. La voglia di Galliani e soci, mai celata, di tornare a primeggiare nel vecchio continente trova sfogo nella sfida di domani sera, la voglia di Ibra e soci di cancellare etichette scomode, affibbiate da chi non vede il Milan ancora pronto a tornare in cima, di chi vede il leader svedese come un campione a metà.
C’è da soddisfare la voglia di un pubblico che accorrerà in massa a San Siro, quella di regnare ancora in Champions League, di vivere emozioni uniche che solo la massima competizione europea sa regalare, la voglia di tornare ai fasti che furono di un diavolo temuto nel mondo intero.