Ganso, più pro che contro
Si rifanno insistenti le notizie su un possibile trasferimento di Ganso al Milan ed ecco che, se le aspettative di acquisto potevano essere o sembrare premature nel corso delle trascorse finestre di mercato, oggi si tratterebbe al contrario di un innesto molto vantaggioso.
Vediamo perché: Paulo Henrique Chagas de Lima, noto come Ganso, deve compiere 23 anni e l’anagrafe (12 ottobre 1989) è quindi tutta dalla sua parte: né troppo giovane - sono note le irregolari incognite di “permeabilità europea” riscontrate in molti adolescenti sudamericani - né ormai troppo maturo per ridisegnarsi al meglio nel nostro calcio così tatticamente diverso e fisicamente più dispendioso di quello brasiliano. Ganso ha già vinto tanto - col Santos 3 Campionati Paulisti, una Coppa del Brasile e la Copa Libertadores 2011 - e giocato ad alti livelli (in Copa América col Brasile la scorsa estate e nel Mondiale per Club con i Peixes) e per il trapianto senza ponti in un Top-Team come il Milan l’esercizio pregresso diventa un dettaglio non trascurabile. Ma veniamo agli aspetti forse più importanti: se lo scorso anno Ganso poteva destare delle perplessità per un grave infortunio - la rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro - che l’ha costretto a sei mesi di degenza (da agosto 2010 a febbraio 2011) e per qualche ripercussione muscolare nelle prime settimane dopo il rientro (solo 13 presenze nell’ultimo Brasileirão), il rendimento del verdeoro nell’anno corrente è nettamente migliorato, sia in termini di minutaggio - 9 presenze nell’attuale Libertadores, tutte dal primo minuto e senza sostituzioni - che di rendimento (3 reti e 3 assist), incrementando anche i gettoni in Seleção (8). L'imminente intervento in artroscopia (volto ad eliminare una sinovite del ginocchio destro) non sembra preoccupare oltremodo, ma si attendono risposte nelle prossime settimane. Per concludere, se nella scorsa stagione i vari Van Bommel, Aquilani e Seedorf avrebbero forse prorogato oltremisura l’inserimento di Ganso per esubero a centrocampo, oggi il Milan ha invece l’urgenza di nuovi ingaggi “dai piedi buoni” - in grado di impostare, rifinire e cercare il gol da fuori - a prescindere dall’acquisto di Riccardo Montolivo. E proprio questo contributo potrebbe essere garantito da Ganso, centrocampista di grandangolo, versatile, intelligente e, caratteristica da non sottovalutare, mancino.
Veniamo alle note stonate: il poco svelto atletismo non gli permetterebbe, almeno non da subito, di giocare in posizione spiccatamente offensiva (come spesso in Brasile) anche per la concomitanza di Boateng, costringendolo a un ipotetico e comunque nobile rombo basso (si pensi all’epopea Pirlo!) e a rivedere, di conseguenza, numerosi tempi, automatismi e dettami di gioco. Un’altra complicazione: come per molti altri giocatori brasiliani, l’acquisto di Ganso potrebbe diventare problematico, sia per la durata contrattuale che lo lega al Santos (scadenza 2015), sia per il nodo cartellino difficile da sbrogliare, perché detenuto per il 45% dai Peixes, per un altro 45% dalla DIS (Mondial Sport Management & Consulting) e per il restante 10% dalla famiglia del giocatore. Una mediazione che non spaventerà oltremodo la società rossonera, perché i tempi per l’ingaggio di Ganso saranno diventati - entro la fine di agosto - maturi, opportuni forse incombenti.
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