Poche storie: il Milan campione è sparito. Mercato, gioco e corsa i deficit vistosi. Anche Pioli ha perso il tocco magico
L’ha segnalato in anticipo Mario Ielpo che è un osservatore molto acuto e informato sulle vicende milaniste. “La sosta ha tolto energia al Milan” ha spiegato. Il derby di Riad ha detto molto di più: la sosta ha cancellato tutte le qualità del Milan tricolore e fatto emergere, in modo clamoroso, i limiti dei singoli e collettivi che erano stati nascosti dalla feroce attenzione e tensione dimostrate nei mesi di aprile e maggio 2022. Se è il caso di tirare un primo bilancio della stagione, bisogna dichiarare un deficit allarmante: 1) eliminati dalla coppa Italia; 2) persa la Supercoppa d’Italia, forse l’unico trofeo della stagione a disposizione; 3) in affanno in campionato con Juve e Inter a un solo punto di distacco. E poiché è giusto fare l’analisi ecco la mia. Cominciamo con il mercato estivo che avrebbe dovuto aggiungere qualcosa ai rossoneri e al tecnico, invece ha sottratto parecchio perché la partenza di Kessiè non è mai stata rimpiazzata così sguarnendo il centrocampo e impoverendo i ricambi per i soliti due, Tonali e Bennacer costretti a cantare e portare la croce. Gli arrivi di Origi e CDK fin qui hanno dato un apporto pari a zero.
Bisognerà aspettarli come invita Paolo Maldini? Ok, ma fino a quando? Seconda annotazione: la fase difensiva ha perso, con gli stessi interpreti, aggressività e precisione di chiusure. Stranamente i due al di sotto del loro rendimento passato sono proprio Kalulu e Tomori che pure non hanno partecipato al mondiale: è come se non fossero riusciti a riattaccare la spina. Più comprensibile il calo di Theo Hernandez che è tornato dal Qatar spolpato dal mondiale giocato. Chiudiamo con Stefano Pioli: è un aziendalista convintoe questo gli ha garantito la fiducia della proprietà oltre che la riconoscenza dell’area tecnica. Ha lavorato benissimo e non si è mai lamentato del mercato. Non può invece non lamentarsi degli infortuni (9 all’inizio di gennaio) perché sono sotto la sua responsabilità. La scelta a Riad di partire con Kjaer, che non è ancora quello pre-infortunio di Genova, non gli ha giovato. Segno che ha perso il tocco magico. Il Milan ha smarrito il gioco, lo smalto, la determinazione e può risollevarsi dopo una frazione orribile a Lecce, non certo contro l’Inter che l’ha messo sotto anche sul piano fisico, altro dato allarmante già intravisto durante le amichevoli di dicembre 2022. Non corre nemmeno più come una volta la squadra!
C’è una sola fortuna per il Milan: la solidità della sua struttura societaria capace di resistere alle inevitabili turbolenze dopo la stangata di mercoledì in Arabia. Avere i conti in regola è un asso nella manica oltre che garanzia per il futuro ma pensare che contino soltanto i conti a posto è un errore. C’è una sola mossa, nelle prossime ore, che può riparare al clima mesto del mondo Milan: e cioè lavorare sodo per accelerare la conclusione della trattativa Leao che sembra aver fatto saltare la famosa barriera degli stipendi fissata ai 4,5 milioni netti. Questo significa che l’azionista ha dato mandato a Maldini e Massara di un extra budget impensabile fino a qualche mese prima se la firma del portoghese dovesse arrivare in cambio dei 6,5 milioni più 1,5 milioni di bonus come raccontano gli esperti di calcio-mercato. E credo sia questo il dettaglio che conta, non tanto la presenza di Singer in tribuna mentre Cardinale è rimasto negli Usa.
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