Riecco la squadra-scudetto. Mercato: rivali più ricche, anche di debiti e parole. L'avversario più forte sono gli infortuni. Tutte le strade portano a Leao
Forse lo fanno apposta a mettere le coronarie a dura prova, anche in discesa senza freni - come a Salerno - per trovare poi la salitona negli ultimi 5 + 8 (otto!) di recupero. In ogni caso la prima del 2023 resta la miglior partita giocata in trasferta dai rossoneri in questo campionato e il segnale è forte e chiaro. L'importanza dei recuperi di Calabria, in particolare, e Saelemakers è data dal riassetto della difesa titolare con Kalulu e Tomori centrali e Theo ormai acclarato terzino di spinta. Monumentali Tonali prima e Bennacer poi. Ognuno dei due mette in copertura quel lavoro che faceva Kessie e questa è una grande notizia per Pioli. Impietose le critiche a Giroud per i gol falliti, ma il lavoro del francese è stato incessante e produttivo e da un atleta di 37 anni reduce da un Mondiale, è una bella notizia in prospettiva. Diaz finalmente ha preso a liberarsi rapidamente del pallone, a provare la giocata con maggiore frequenza e a rincorrere gli avversari: forma e sostanza. Per Leao non ci sono più aggettivi e sono incoraggianti i segnali che arrivano anche dallo spogliatoio, circa la sua voglia di restare al Milan. Così come il Milan vuole spingere al massimo per trattenerlo.
All'Arechi ha giocato la squadra dello scudetto, a parte Maignan e appunto Kessie. Fatalmente qualcuno si è scomodato per sottolineare di nuovo come questo starebbe in qualche modo a significare il fallimento della campagna di mercato estiva del 2022. Non c'è problema, è così da 4 anni, dal 2019 quando Leao era Njang, Bennacer retrocesso, Rebic un ectoplasma, e poi via via Tonali una delusione, Diaz e Dalot non pervenuti, Giroud e Florenzi a fine corsa, Messias modesto, qualcun altro inadeguato. Eppure sono 3 anni che il Milan è costantemente sul podio, la più continua tra la più forti del campionato. Sarà il caso, sarà la fortuna, sarà quel che sarà. Prima di fare strike buttando giù i birilli Dest Thiaw Vranckx DeKetelaere Adli, io aspetterei, ma se avete fretta scaricateli pure. Li rifaremo salire a bordo più avanti.
E' chiaro che ambizioni e prospettive sono cambiate, in questi 4 anni, ma è anche chiaro che obiettivi importanti sono stati raggiunti perseguendo una filosofia corretta, sportiva e finanziaria, ed è su questo che è costruito il nuovo percorso del club. Leggo di un gennaio faraonico (o quasi) sul mercato di Inter e Juve in particolare, ma anche di altre. Con quali soldi, mi vien da dire? Non è che il Milan ne abbia più o meno di altri, è che ha un budget e lo rispetta. Ora l'obiettivo è recuperare gli infortunati ma soprattutto, come ha ribadito Pioli, limitarne il numero in futuro e provvedere a recuperi più agili. E' un tema aperto da qualche stagione a Milanello: conosco bene i responsabili medici, non è certamente lì che sta l'incaglio. Questo posso metterlo per iscritto e infatti lo scrivo.
Non posso chiudere senza pensare a Umtiti e ai cori razzisti di cui è stato fatto oggetto durante Lecce-Lazio. La strada da percorrere nell'educazione di certi personaggi è ancora lunga, purtroppo non se ne vede la fine. Lasciarli fuori dallo stadio è l'unico passo da perseguire, con fermezza e puntualità. A lasciarli dentro, infatti, non c'è niente da guadagnare nemmeno per le proprie squadre del cuore.
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