E' derby! La stracittadina ago della bilancia per i sogni di gloria rossoneri
Che il gol di Bertolacci abbia riaperto il portone dietro cui si celavano le speranze rossonere di poter concorrere allo scudetto, è un dato di fatto. Poter prevedere un passo falso della Juventus nelle ultime tre partite di campionato, con i bianconeri in testa con tre lunghezze di vantaggio, era impresa titanica. Il gol di Bertolacci o, forse ancora meglio, la leggerezza commessa da Buffon in disimpegno, hanno dimostrato che nel calcio davvero tutto può succedere. Quel boato che ha disorientato completamente lo stadio di S.Siro, ma poi quel tabellone luminoso a conferma che non si trattava di una voce sfuggita al controllo, come nell’episodio contro il Cesena, ha ridato vigore ad una squadra che in vantaggio grazie al gol di Muntari aveva ormai perso le speranze di poter riaprire il campionato. Così il finale di partita contro l’Atalanta diventa un vero e proprio assedio ai pali di Consigli e la rocambolesca rete di Robinho mette il sigillo morale alla voglia del Milan di giocarsela fino all’ultimo minuto. E ora per i rossoneri si avvicina la sfida più dura. Domenica a Milano si gioca il derby, partita affascinante sotto ogni punto di vista. Una città che si spezza letteralmente in due, ma che di solito si ritrova festante fuori dai cancelli di S.Siro. Il derby è una partita a sé, non si sottopone alle leggi statistiche, perché non contano i punti in classifica, non contano le prerogative con cui le due squadre si affrontano o gli obiettivi stagionali. E’ da considerarsi come una partita da dentro o fuori, perché chi esce vittorioso, paradossalmente, diventa il re della città. Questo il leitmotiv della sfida che domenica, in corretta concomitanza con la sfida della Juventus contro il Cagliari, chiuderà la penultima giornata. Ma non solo. Il derby raccoglie nella sua aurea magica le speranze rossonere di poter mantenere quel tricolore attaccato al petto e, sull’altra sponda, i giocatori di Stramaccioni venderanno cara la pelle per ottenere punti importanti in chiave qualificazione Champions League. La sfida meneghina dunque, arrivando proprio alla penultima giornata di un campionato che ancora deve rivelare vincitori e vinti, è oltremodo decisiva.
Non sarà però decisiva per il futuro di Massimiliano Allegri che ha trovato nelle parole di Berlusconi la conferma delle sue aspirazioni future. Si allontanano dunque le voci che volevano il cambio tecnico in panchina, si allontana forse definitivamente l’ipotesi che voleva Pep Guardiola sulla panchina rossonera per la prossima stagione. Che poi questa decisione sia stata presa dopo il rifiuto dell’ex tecnico blaugrana o per presa di coscienza vera delle capacità del tecnico livornese, artefice dei recenti successi rossoneri nonostante le difficoltà dovute ai troppi infortuni, non ci è dato saperlo. Il dato di fatto è che Allegri domani sera sarà il direttore d’orchestra di una sfida importante, ma per lui non sarà l’ultimo derby.
In chiave futura però per molti giocatori a disposizione di mister Allegri, quella di domani sera potrebbe essere l’ultima avventura nella stracittadina. Sono molti infatti i giocatori in scadenza di contratto e tra questi molti sono il perno della mediana rossonera, artefici con le loro giocate di anni di storia densa di successi. E su tutti vorrei soffermarmi su Clarence Seedorf: il suo impiego nel derby potrebbe coronare con una prestazione magistrale una storia lunga oltre dieci anni.
Sembra ormai che le strade del Milan e di Seedorf siano destinate a separarsi, almeno dal punto di vista del calcio giocato ed è con rammarico che scrivo queste parole. Clarence è un esempio per molti, lo dimostrano le parole di affetto che arrivano dalla bocca dei compagni che hanno avuto la fortuna, perché di fortuna si tratta, di aver potuto lavorare fianco a fianco con il Professore. Guida sicura di ogni new entry, dispensa consigli e accorgimenti a chiunque abbia la fortuna di poter solcare con lui un campo di gioco. Ma non solo. Seedorf è un punto di riferimento anche per noi che raccontiamo l’epopea rossonera. Sempre sorridente e disponibile al confronto, anche quando le cose non vanno nel modo giusto. Una figura che, in altri contesti, si potrebbe definire istituzionale, una sorta di bandiera che, senza voler togliere nulla ad Ambrosini, avrebbe meritato di portare con onore anche la gloriosa fascia di capitano. Ma ancora una volta solo l’ufficialità delle formazioni consegnate prima della partita potrà darci modo di raccontare un’altra pagina della sua sontuosa storia.
Inevitabilmente i riflettori anche in questa partita saranno puntati sull’uomo simbolo, da ormai due stagioni, della formazione di Allegri. Zlatan Ibrahimovic giocherà contro il suo recente passato, da lui ci si aspetta l’essere determinante per le sorti di una gara che potrebbe valere una stagione. La tensione agonistica per lo svedese non ha bisogno di alcun soffio sulla brace, il fuoco dentro di lui sembra non doversi mai spegnere. I suoi compagni lo cercano incondizionatamente, lo si è visto anche contro l’Atalanta. I compagni lo cercano, Cassano e Boateng con lui in area non hanno mai avuto dubbi. Poco importa se poi ha sbagliato occasioni clamorose, Zlatan è il vero perno dell’attacco di mister Allegri. E quando lo stadio è esploso in quel meraviglioso boato, Ibra si è come risvegliato dal torpore, andando in progressione verso i pali di Consigli e regalando al compagno Robinho l’occasione per mettere il sigillo personale alla gara. Il Milan vuole fortemente la vittoria, anche se già sta muovendosi in prospettiva, per regalare al popolo rossonero una squadra ancora più competitiva. Sono molti i nomi che di diritto sono entrati nel calderone di Galliani e Braida e, oltre ai famosi giocatori a parametro zero, Berlusconi sembra essere propenso all’investimento su nomi altisonanti. Le voci che arrivano prepotenti dalla Spagna vogliono l’arrivo di campioni del calibro di Keita e Dani Alves, senza disdegnare una campagna a favore dell’approdo in rossonero per Gareth Bale, che con il Tottenham sembra non avere più nulla a che spartire. Ovviamente il Milan dovrà però blindare alcune delle sue perle rare, tra queste Thiago Silva, nel mirino del Barcellona dalla scorsa stagione. Sono da rimandare al mittente anche le richieste fatte da Mourinho per Ibrahimovic: l’asso svedese ha infatti confermato di voler rimanere al Milan, una squadra che oltretutto ha costruito su di lui il progetto di crescita e miglioramento. E poi, viste le voci che arrivano da oltremanica, non sarebbe assolutamente da scartare l’ipotesi di vedere accanto al gigante svedese un altro uomo che sogna il rossonero: Mario Balotelli.
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 8/08 del 22/04/2008
Partita IVA 01488100510 - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore editoriale e responsabile: Antonio Vitiello
© 2024 milannews.it - Tutti i diritti riservati