I soprannomi del derby
Ecco i soprannomi dei protagonisti del derby di Milano. Non per tutti, ma ci sono. In ritiro, ad esempio, si usa abbreviare, per cui Abbiati diventa Abbia, Ambrosini e Zambrotta sono rispettivamente Ambro e Zambro e così via. Siamo nel classico. Ci sono poi i telecronisti, cui non mancano le allegorie o le figure retoriche (è così che Prince Boateng diventa Big Bang, Thiago Silva il Re oppure sull'altro fronte Walter Samuel The Wall e Milito il Principe), per colorire i propri commenti.
I soprannomi del derby milanese non possono prescindere dal fatto che l'Inter abbonda di giocatori argentini, e in questo caso la pratica è quasi un obbligo, vedi Cambiasso il Cuchu o Javier Zanetti il Pupi.
In casa rossonera, immagini e storie diverse:
RINO GATTUSO: Ringhio.
E' un soprannome che viene da lontano, non sempre Rino lo ha gradito, ma ormai fa in qualche modo parte della sua storia.
MARK VAN BOMMEL: Il generale.
Adriano Galliani e il procuratore del giocatore, Mino Raiola, si divertono sempre molto a chiamarlo in questo modo.
CLARENCE SEEDORF: Il professore.
In passato era di Costacurta, oggi il presidente Berlusconi lo ha spesso abbinato al campione olandese.
KEVIN PRINCE BOATENG: Il boa.
E' una abbreviazione, ma anche una immagine. Le contorsioni acrobatiche del suo modo di giocare si prestano molto.
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