La vigilia di Inter-Milan: quali sono le chiavi della gara
Il calendario offre il Derby come opportunità da cogliere per ritrovare entusiasmo e vittorie. A San Siro - 21ª giornata di Serie A - Milan e Inter si sfideranno domenica alle 20.45 per la terza volta in stagione, e come sempre sarà un match carico di tensione e difficilmente interpretabile appieno prima del fischio d'inizio. Nel nostro approfondimento, proviamo ad analizzare i possibili fattori decisivi e le possibili svolte dell'attesa stracittadina milanese.
IL CINISMO DELLE GRANDI OCCASIONI
Per decidere partite di questa rilevanza basta, a volte, un singolo episodio. Durante il big match di domenica sera, concretizzare le occasioni costruite sarà un fattore fondamentale per spostare l'inerzia della sfida dalla propria parte. Osservati speciali, dunque, Olivier Giroud e Lautaro Martínez, gli attaccanti principe delle due formazioni. Il rossonero si è sbloccato nell'ultimo turno e vuole incidere nuovamente nel Derby in casa Inter, esattamente come accaduto un anno fa. Ma non solo loro, perché le due formazioni hanno diverse armi a propria disposizione per impensierire le difese avversarie. Il Derby, però, si è spesso rivelato una partita aperta e imprevedibile fino all'ultimo minuto, e la storia insegna che trovare la via della rete anche da posizione di svantaggio potrebbe incendiare la gara, oltre a capovolgere finali e certezze. Cinismo e concretezza le frecce con cui i rossoneri dovranno armare il proprio arco.
CONTROLLO E SUPERIORITÀ IN MEZZO AL CAMPO
Moduli e caratteristiche degli interpreti di centrocampo differenziano i due schieramenti. Il 3-5-2 nerazzurro conta tre uomini in mezzo al campo, mentre il 4-2-3-1 rossonero - fin qui modulo di riferimento - due. Il ruolo e l'interpretazione degli uomini di metà campo consentirà di impadronirsi di una zona nevralgica del rettangolo di gioco, ma anche di gestire con qualità il controllo del possesso e i momenti. Per le ragioni sopracitate e per ovviare alle assenze, prima su tutte quella di Bennacer, i rossoneri valutano di affidarsi al 4-3-3, con Rade Krunić e Tommaso Pobega mezzali favorite ai lati di Tonali. A prescindere dallo schieramento iniziale, l'apporto di Krunić - o Pobega - nelle due fasi sarà determinante per l'equilibrio milanista. Da trequartista per schermare le trame nerazzurre senza tralasciare i compiti offensivi, da mezzala per fornire il supporto necessario alle corsie e sfruttare gli inserimenti.
SVOLTE IN CORSO D'OPERA
Tensione e attrito accompagneranno e condizioneranno inevitabilmente una gara dalle aspettative sempre massime. Per questi motivi, l'andamento dell'incontro potrebbe rivelarsi combattuto e pieno di contrasti, con l'attenzione a non scoprirsi a farlo da padrone. Tatticismi e organizzazione oppure libertà e cambi di ritmo, come accaduto all'andata. Quel che è certo è che gli ingressi dalle rispettive panchine potranno spostarne gli equilibri in entrambi i casi: per trovare forze fresche e tentare la rimonta o per sbloccare il punteggio. Pioli potrebbe affidarsi, da questo punto di vista, alle carte Origi e Rebić, alla ricerca di strappi e incisività - ma anche a De Ketelaere e Saelemaekers tra gli altri. Inzaghi, dall'altro lato, a Lukaku e Correa in avanti, uniti a Gosens e Dumfries per dare vivacità alle corsie. Con un risultato in bilico, i cambi acquisteranno ancora più valore.
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