Gioie e dolori di Praga: prima la risposta verdeoro a Tevez, poi la dormita...

Gioie e dolori di Praga: prima la risposta verdeoro a Tevez, poi la dormita...MilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 6 dicembre 2011, 23:20Primo Piano
di Matteo Calcagni

I volti finali sono tutti un programma: un pareggio che non compromette nulla, se non il buon umore di una truppa che stava portando a casa una vittoria nitida e ben costruita. Il Milan si è presentato a Praga con una formazione rimaneggiata, soprattutto in difesa, pagando dazio nelle battute iniziali a causa di un'intesa da limare tra Mexes e Bonera. Dopo un primo tempo a tinte soporifere, la ripresa ha mostrato la vera pasta del Diavolo: una vera squadra e non una comitiva in gita premio. Il duo Pato-Robinho, un assist e un gol a testa, hanno steso la rivedibile difesa ceca, incanalando la gara su un comodo e sereno 0-2. L'undici di Allegri ha poi tenuto il campo con evidente superiorità, sfiorando in più occasioni anche il 3-0: il Papero, almeno in un paio di occasioni, avrebbe potuto chiudere la contesa, tra un palo e un colpo sotto non proprio azzeccatissimo. Le leggi del calcio insegnano che nessuna gara è chiusa, soprattutto quando in campo coesistono svariate riserve.

Il Plzen si è vendicato nel finale, siglando due reti ad una retroguardia un po' troppo sonnolenta. Più infuriato di Allegri, vista l'imbattibilità perduta, è parso il povero Marco Amelia, costretto a recuperare dal sacco un paio di palloni assolutamente inaspettati. Voltare pagina, forse, è la cosa migliore. Le note positive, tuttavia, non possono essere dimenticate: De Sciglio ha tenuto il campo con personalità, così come Mexes che rientrava da uno stop di otto mesi (il finale è stato però da rivedere). La coppia avanzata verdeoro, seppur sprecona in qualche frangente, ha dato una risposta convincente nel giorno in cui l'argentino Tevez ha catalizzato tutta l'attenzione dei media. Proprio Pato e Robinho, infatti, saranno i principali "concorrenti" dell'Apache: nella serata in Repubblica Ceca, i tifosi rossoneri hanno avuto l'ennesima riprova di possedere un attacco già importante, reso quindi ancora più vario e imprevedibile dall'ormai probabile arrivo del ventisettenne di Buenos Aires.