La spiegazione a tutte le scelte di Allegri

La spiegazione a tutte le scelte di AllegriMilanNews.it
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
sabato 15 ottobre 2011, 14:00Primo Piano
di Francesco Specchia

"Prima voglio corsa poi tecnica". Così ieri in conferenza stampa Massimiliano Allegri. Una dichiarazione che fa riflettere e che spiega in maniera nemmeno tanto velata le sue scelte. Il Milan acquista un buon Nocerino (chi corre più di lui?), Taiwo, uno che a corsa non è secondo a nessuno e Aquilani, calciatore vicino alle caratteristiche della mezzala tanto cercata da Allegri. Ritmo e gamba non gli mancano, a tutto ciò aggiunge tecnica e gol, più di così… Queste le letture immediate che vengono a galla dopo una prima riflessione. Se si scava cosa si trova? Pippo Inzaghi, fuori dalla lista Champions non può giocare mercoledì contro il Bate Borisov, non è convocato per la sfida contro il Palermo di questa sera. "Prima voglio corsa", Inzaghi, l' attaccante più "cattivo" della storia del calcio in area di rigore, di corsa, soprattutto in fase difensiva ne può garantire meno di un certo El Shaarawy. Ecco spiegata la convocazione del piccolo faraone ai danni del veterano bomber. Lo scorso anno Allegri lancia Strasser e Merkel, giovanotti di belle speranze? La risposta si trova ancora una volta all'interno dello stesso inciso: "Prima voglio corsa".

I due primavera hanno la fame che li fa correre 100 minuti in una partita. Il tecnico toscano per questo motivo lancia, a ragione, i giovani come se non avessero una carta d'identità, a ragione. Quest'anno, o meglio questa sera tra i convocati dentro un altro ragazzo dalle gambe fresche e pronte a macinare chilometri e chilometri. Mattia Valoti, autore di un buon precampionato con i grandi. Oltre a lui sulla lista dei "corridori" ci sono Carmona e un certo De Sciglio, non dimenticando Simoneandrea Ganz. "Prima voglio corsa poi tecnica", la fame per ringhiare sulle caviglie di avversari per ritrovare i tre punti, poi a buttarla dentro ci pensano quei tre la davanti (Ibra-Cassano-Robinho). "Tacco e punta non servono a nulla", prosegue mister Allegri, sperando che Berlusconi, amante del Milan del bel gioco e del possesso palla, non abbia sentito. Per il momento i rossoneri riabbracciano l'uomo in più, quel Robinho che abbina corsa a passi di samba, tacco e punta a discese palle al piede, uno che mette tutti d'accordo. Se il Milan ha più corsa e meno tecnica, va bene così, l'obiettivo finale rimangono i tre punti.