Michele Tossani, dal Moneyball al campo. La possibile evoluzione del Milan di Pioli

Michele Tossani, dal Moneyball al campo. La possibile evoluzione del Milan di PioliMilanNews.it
lunedì 24 luglio 2023, 14:30Primo Piano
di Manuel Del Vecchio

Da quell’ormai famoso 5 giugno (e poi 7) 2023 ad oggi ci sono stati cambiamenti profondi nel Milan, che però ha seguito un filo conduttore ben preciso e soprattutto già seguito in passato, concentrandosi magari su alcuni aspetti che fino ad oggi non erano così preponderanti.

Nel dettaglio, cos’è successo e cosa può aver lasciato un po’ “confusi” i tifosi rossoneri? Al termine della stagione Gerry Cardinale, founder di RedBird e proprietario del Milan, decide di separarsi professionalmente da Paolo Maldini e Ricky Massara, dirigenti-eroi dello scudetto del 2022 a cui rimaneva un altro anno di contratto.

Una scelta che ovviamente ha spaccato in due, ma anche più parti, una tifoseria, che di colpo ha perso due punti di riferimento davvero importanti. Qualche giorno dopo, un’altra “catastrofe”: il Milan cede Sandro Tonali, considerato da tutti futura bandiera, al Newcastle per circa 80 milioni di euro bonus compresi. La narrazione intorno a questo “nuovo-vecchio” Milan è stata polarizzante: da una parte la storia, Maldini, Tonali, il cuore, l’anima rossonera, dall’altra gli americani, Cardinale, Furlani, gli affaristi, gli algoritmi il Moneyball e i freddi dati.

Quando c’è cambiamento c’è anche incertezza e, ovviamente e giustamente, dubbi. Ma un conto è nutrire un’onesta curiosità, un altro è sparare a zero su un qualcosa evidentemente lontano dalla sensibilità e dalla “cultura sportiva” italiana. Il che ovviamente non vuol dire che è giusto a prescindere solo una delle due cose, o tutte e due, o nessuna delle due. È giusto parlarne, analizzare e provare a spiegare nel modo più lineare possibile quelle che sono le intenzioni e i piani del nuovo Milan di Cardinale, Furlani, Moncada e Pioli.

Per farlo, Andrea Schiassi di Banda Casciavit ha intervistato sul suo canale YouTube Michele Tossani (qui il video integrale). Tossani è prima di tutto un giornalista, ma anche un Match Analyst certificato SICS, diplomato alla Spielverlagerung Academy: Analysis and Coaching, oltre che grande conoscitore di dati, report e utilizzo delle piattaforme Sics, InStat, Wyscout. Insomma, una persona che evidentemente parla di calcio con (parecchia) cognizione di causa.

Il suo intervento, spalleggiato da Andrea Schiassi, non può che iniziare dalla definizione di “Moneyball”, che tanto ha fatto discutere in ottica Milan: Intanto sembra che sia una cosa scoperta ora ma risale al 2012. Questo utilizzo dei dati per fare mercato non è una novità nello sport in generale e non è una novità nemmeno nel calcio. È una novità semmai per il calcio italiano, perché noi arriviamo sempre dopo. E poi dobbiamo intenderci, perché non sappiamo con precisione chi sostiene di utilizzare di usare questi dati per fare mercato quanto poi effettivamente si affidino realmente a questi dati. Bisogna capire anche che tipo di dati si vanno a leggere: si parla infatti di big data, dati approfonditi e specifici che vengono prodotti da provider specializzati. Chiaro che se guardo la proprietà del Milan che è la stessa del Tolosa, e il Tolosa ha agito con la filosofia del Moneyball riportando la squadra in Ligue 1, salvandosi e vincendo la Coppa di Francia… Anche altre squadre cercano nomi meno conosciuti, anche perché in Italia non ci si può permettere lo stesso mercato che veniva fatto fino a 20 anni fa, però bisogna capire anche come si arriva ad un calciatore; poi quando leggo che tutte le squadre della zona alta sono dietro a Morata, che sono 10 anni che gioca ad alti livelli, non mi sembra paragonabile a quello che sta facendo il Milan”.

Pulisic invece, che coniuga aspetto economico, sportivo e commerciale, è uno dei profili “tipo” per il Milan: “Il Milan mi sembra che abbia fatto scelte ben precisi, anche con il fatto di non convocare i vari Rebic, Origi e Ballo-Touré. Sono giocatori in uscita e c’era quindi necessità di sostituirli, anche solo a livello numerico. Poi c’è la questione sulla tipologia di giocatori che stanno arrivando al Milan: sono tutti giocatori futuribili. Sono giocatori che se dovessero far male puoi rivendere comunque ad una cifra che non ti fa perdere troppo o che addirittura non ti fa perdere nulla. Se invece dovessero andar bene ti potrebbero permettere un domani di lasciar andare con meno mal di stomaco un giocatore come Leao, avendo i sostituti in casa. O puoi anche rivendere direttamente il Pulisic della situazione. Non sono trentenni con contratti di 5 anni come fanno altre squadre. Purtroppo o per fortuna il calcio è anche business e quindi il tifoso o l’analista deve guardare anche a questi aspetti qua”.

Tonali, una cessione dolorosa ma necessaria?Era una cessione assolutamente da fare a quelle cifre lì, soprattutto perché con quei soldi hai comprato altri giocatori. E non credo che comprando Reijnders il Milan abbia perso molto, almeno a livello di dati, anche se sono campionati diversi e ovviamente non ci sono solo i dati. Non è che il dato è infallibile, ma ti dà un diverso approccio al mercato facendoti trovare giocatori, in quel momento, a prezzo umano. Ci sono comunque tanti fattori da considerare, ma se comunque guardi i dati non è uno che ha fatto peggio di Tonali”.

Il team di analisti oltre che per il mercato può essere utilizzato anche per creare strategie tattiche? Credo che Moncada sia il tramite tra Pioli e il reparto scouting e reparto analisti. Pioli magari può chiedere ad esempio un giocatore che sulla trequarti tagli dentro il campo e produca un certo numero di assist. Da quello che dice l’allenatore gli analisti trovano una serie di profili, su cui poi ci sarà un ulteriore confronto con l’allenatore. Oppure ci può essere il caso in cui gli analisti trovano i vari profili, tra questi la società individua quello che economicamente è accettabile e poi lo prendono e lo portano all’allenatore. Ma sono abbastanza sicuro che al Milan la squadra viene costruita sulle esigenze dell’allenatore, sul tipo di giocatori che vuole l’allenatore. Credo anche che la divisione, lo split con Maldini sia anche da attribuire anche a questo. Non si comprano i prospetti forti ma che con il gioco dell’allenatore c’entrano meno, ma si comprano i prospetti in linea con quello che vuole l’allenatore. Il fatto che Pioli l’anno scorso abbia di fatto bocciato il mercato vuol dire che i profili presi l’anno scorso non erano stati concordati con l’allenatore, mentre credo che quest’anno Pioli abbia un ruolo più centrale. Il che implica anche più responsabilità, è lui che deve far funzionare la macchina. L’allenatore deve dare delle caratteristiche, poi in base ai mezzi della società arrivano giocatori con quelle caratteristiche. Poi se arrivano giocatori con quelle caratteristiche e la squadra non rende, il primo colpevole è l’allenatore: deve assumersi gli onori e gli oneri”.

È un Milan tutto nuovo dal centrocampo in su:Credo che stiano ottimizzando la questione delle alternative valide in panchina. Quelle dell’anno scorso mi sembrano siano state bocciate. A centrocampo l’impressione che ho io, pensando a Loftus-Cheek e a Musah se dovesse arrivare, che Pioli voglia avere pronta come alternativa, ma non come alternativa della disperazione come la difesa a 5, una mediana a tre. L’idea che mi sembra esserci è di dare alla squadra ancora più verticalità. Una squadra ancora più verticale che utilizzerà Reijnders da costruttore che è rapido di giocata. L’idea è di affiancarlo con due mezz’ali verticali. O, se dovesse essere riproposta una mediana a due, da trequartisti verticali. Poi vedremo Pulisic dove verrà utilizzato e quanto, se al centro o a destra. Però mi sembra che l’idea sia quella di andare verso una maggiore verticalità”.

L’intervento di Michele Tossani non finisce qui, ma continua a va a toccare tanti altri argomenti sul nuovo Milan: il consiglio che vi diamo, nel caso questa introduzione vi abbia interessato, è quella di recuperare l’intervento integrale direttamente su YouTube che trovate qui.