Le cinque cause del crollo. La cessione di Casa Milan e il mercato
Il Milan vive uno dei momenti peggiori della gestione Stefano Pioli. La squadra rossonera sta giocando male e non riesce ad essere più brillante e incisiva come un mese fa. I numeri parlano chiaro: solamente 8 punti nelle recenti sette partite di campionato, pochissime conclusioni in porta e molte difficoltà difensive. C’è ancora tanta amarezza e delusione a Milanello per la terza sconfitta nel giro di pochi giorni (Fiorentina, Sassuolo e Napoli), dopo una prima parte di stagione in cui i rossoneri giocavano a memoria e ottenevano punti a raffica. Poi il crollo, riconducibile ad una serie di cause.
1) Si gioca troppo, il Milan è arrivato col fiato corto a quest’ultima porzione di campionato prima della sosta dopo aver speso tutto pure in Champions in un girone difficile.
2) Il tipo di gioco di Pioli è dispendioso. Il Milan per rendere deve andare sempre al massimo, e per andare al massimo rischia di bruciare energie più degli altri.
3) La rosa non è qualitativa e lunga come altre squadre di vertice in serie A, dunque se al Milan non giocano 5-6 titolari per oltre un mese alla lunga è fisiologico un calo atletico e mentale, e di conseguenza punti in classifica.
4) Gli infortuni sono oltre la media, ma a preoccupare sono i tempi di recupero sempre eccessivi. Sotto questa voce va specificato che alcuni giocatori del Milan tendenzialmente ci mettono più tempo degli altri a recuperare. E’ una questione soggettiva.
5) Il Covid ha condizionato due giocatori fondamentali come Theo Hernandez e Brahim Diaz. Non sono più gli stessi giocatori ammirati a inizio anno. E stentano a trovare la miglior condizione.
Una serie di causa che ha portato il Milan a soffrire più del dovuto questo periodo. La missione di Pioli è vincere a Empoli, e non sarà per nulla facile, poi ripartire con forza a gennaio con almeno 4-5 giocatori in più. Hernandez ieri ha lavorato in gruppo, Calabria e Rebic stanno completando la riatletizzazione e per la sfida con la Roma ci saranno, così come Leao. Se i rossoneri riuscissero anche a recuperare Diaz, sottotono dopo il Covid, sarebbe un Milan quasi al completo.
Il Milan interverrà sul mercato per sostituire Kjaer prendendo un difensore centrale, e probabilmente farà poco altro in entrata. Dipende dalle occasioni che proporrà la finestra invernale, e la dirigenza sarà pronta a coglierle. In tal senso la cessione della sede Casa Milan non va interpretata come un segnale per gli acquisti. Il club ha colto l’occasione di vendere l’immobile per ottenere 20 milioni di euro di guadagno che andranno a bilancio per completare l’opera di risanamento dei conti. Per quanto sia migliorato nell’ultimo periodo, resta sempre un rosso di novanta milioni da colmare. Nonostante la cessione, il Milan continuerà in ogni caso ad essere ospitato a Casa Milan, che rimarrà il quartier generale del Club, la sede del museo e dello store.
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