8 novembre 1992, Roberto Baggio e Marco Van Basten segnano quattro gol a testa
Che domenica bestiale, quella dell'8 novembre del 1992. La Juventus ospita l'Udinese in casa, mentre il Milan va a trovare il Napoli. I tifosi torinesi possono salutare Maurizio Damilano, campione olimpico a Mosca 1980 e due volte campione Mondiale, che al Delle Alpi fa il giro d'onore in attesa che entrino in campo gli altri atleti, quelli bianconeri vestiti, con Roberto Baggio in grandissimo spolvero. Invece i Campioni d'Italia rossoneri, con Fabio Capello alla guida, arrivano da una fila infinita di partite utili consecutive, che terminerà solamente il 21 marzo prossimo, quando Asprilla infilerà su punizione una gemma di rare dimensioni.
Tornando alla domenica, il Divin Codino fa a pezzi l'Udinese. Apre le danze impattando perfettamente un cross dalla sinistra di Torricelli, raddoppiando pochissimo dopo quando Sensini perde il pallone e Moller glielo porge davanti a Di Sarno. È solo l'inizio di una tempesta imperfetta: Pellegrini fa autogol su tiro di Baggio (forse lo sarebbe anche ora, ma il mezzo merito andrebbe ascritto proprio al numero dieci bianconero) e, per chiudere bene la frazione di gioco, Baggio dipinge stoppando un pallone da lontanissimo, girandosi e scaraventandolo all'incrocio, dall'altra parte, senza che Di Sarno possa fare nulla. Tempesta imperfetta perché a Baggio viene annullato un gol (regolare) e non gli viene concesso un rigore - solare - ma c'è sempre il tempo per segnare il quarto, mentre Balbo insacca il gol della bandiera: 5-1 finale.
Anche a Napoli il risultato è lo stesso. Gragnuola di gol però firmata da van Basten. Il centravanti insacca con un tiro dalla distanza per la prima rete, poi saccheggia il portiere partenopeo e a porta vuota infila il secondo. Le maglie della retroguardia si allargano ancora di più, così l'olandese può calare il tris a porta vuota, mentre il poker a pochi minuti dalla fine. E cosa dice Baggio, in contemporanea, sui quattro gol del milanista? "Il problema è che con van Basten non si può scherzare, non ti dà mai la soddisfazione di passare la domenica in pace, Marco".
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