Maldini racconta i suoi anni nelle giovanili del Milan: "Facevo l'ala, poi a 14 anni..."

Maldini racconta i suoi anni nelle giovanili del Milan: "Facevo l'ala, poi a 14 anni..."MilanNews.it
giovedì 27 giugno 2024, 15:29Gli ex
di Enrico Ferrazzi

Intervistato dall’AKOS podcast by Luca Gemignani, Paolo Maldini ha raccontato sui suoi anni nelle giovanili del Milan: "Io ho iniziato a 10 anni. Non era tardi, era esattamente il limite: sotto i 10 anni non potevi essere tesserato. Negli anni precedenti giocavi all’oratorio, ai giardinetti… Facevi tecnica in un’altra maniera. Poi dopo quando i miei figli hanno fatto le giovanili si poteva andare addirittura negli 8 con Christian e ai 6-7 con Daniel. Le regole sono cambiate”.

I suoi anni nelle giovanili: “Soprattutto in certe squadre, ed il Milan era una di queste, gli anni delle giovanili erano improntati nell’acquisizione delle capacità tecniche. Si cercava di fare molta tecnica e pochissima tattica. E poi lo sviluppo di certe situazioni che si incontravano in campo, come l’uno contro uno sia in attacco che in difesa. Ho iniziato giocando da ala destra e sinistra, per poi retrocedere a 14 anni a terzino destro. In Primavera giocavo da terzino destro. Credo che sia uno schema che funziona ancora oggi, anche se si tende a dare più nozioni tattiche a ragazzi che bisogno hanno di sviluppare tutt’altro: tecnica, capacità di scelta, e quindi di non essere indottrinati da allenatori che pensano di essere preparati ma che alla fine sono molto meno visionari di ragazzi che hanno talento. Io preparerei i ragazzi ad un altro tipo di calcio, non assolutamente tattico. Perché poi la tattica ha un’evoluzione sempre nel tempo, più si va avanti e più è veloce: di conseguenza li stai preparando ad un qualcosa che sarà già vecchio quando saranno in prima squadra. Mentre certi principi di tecnica e di gioco, uno contro uno, rimarranno sempre attuali. Naturalmente c’è anche del lavoro fisico da fare, è diventato fondamentale. La preparazione dei ragazzi ad una competizione con gli uomini credo che ad un certo punto vada fatta. Ma ripeto, quel tipo di idea secondo me ti permette di avere una base fondamentale per poi imparare le altre cose. È impossibile cambiare, dal mio punto di vista, l’attitudine e la mentalità di un giocatore che non ha mai ritenuto importante un uno contro uno in fase difensiva e fase offensiva, ma che ha avuto solo nozioni tattiche. Fare questo switch da adulto è difficile se non impossibile”.