Ancelotti: "Sacchi era un genio del calcio. Una volta, al Milan, mi disse..."
Carlo Ancelotti, intervenuto durante una conferenza in Messico in occasione di "Mexico Siglo XXI", evento organizzato dalla Fondazione Telmex, ha parlato del suo rapporto con Arrigo Sacchi e del suo modo di vivere la panchina, tra esultanze e abitudini: "Mi piace ballare, cantare, divertirmi con la mia famiglia e i miei amici. È importante scegliere il momento giusto per cantare. E canto solo quando vinciamo titoli e in uno stadio. Penso di aver fumato un sigaro una volta nella mia vita, mentre ero sull'autobus con i giocatori. Non fumo mai sigari, ma ora ho la casa piena di sigari regalo. Proprio come la gomma da masticare, la gente me la dà sempre e io la prendo solo durante le partite".
"Non ho sempre pensato di fare l'allenatore. Una volta al Milan, Sacchi mi disse: 'Il giorno in cui smetterai di giocare vorrei che tu fossi il mio assistente'. Era un genio del calcio, ha cambiato la metodologia, un grande maestro - ha dichiarato l'attuale allenatore del Real Madrid -. Sacchi mi ha dato tanto, come Eriksson. L'importante è la conoscenza. Quando inizi non hai esperienza, non può essere acquistata, arriva con il tempo, ma non con la conoscenza. La passione e la curiosità sono importanti".
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