CF - Nuovo stadio, da San Siro a San Donato: tutti gli aggiornamenti e le tempistiche
Il progetto per il nuovo San Siro sembra aver preso nuovo slancio, dopo anni di incertezze e discussioni. L'incontro recente tra l'Inter, il Milan e i ministri Abodi e Giuli ha avuto come risultato il superamento di un importante ostacolo, riporta Calcio e Finanza (clicca qui): il vincolo di tutela sullo stadio attuale, che ha aperto la strada a una pianificazione condivisa, comprendente la conservazione parziale del secondo anello del Meazza.
Tuttavia, nonostante questo passo avanti, rimangono molte questioni in sospeso. Il Comune di Milano ha affermato la necessità di ricevere manifestazioni di interesse concrete da parte delle due società calcistiche, prima di proseguire con l'aggiornamento del progetto preliminare iniziato nel 2019. Questo processo richiederà una valutazione approfondita degli aspetti economici relativi allo stadio attuale e all'area circostante, che sono fondamentali per delineare un piano realizzabile e sostenibile.
Per ora, l'entusiasmo mostrato dalle istituzioni e dai club è un segnale positivo, ma c’è ancora bisogno di attesa e prudenza poiché il cammino verso la realizzazione di un impianto all'avanguardia è ancora lungo. Sarà fondamentale seguire gli sviluppi e le eventuali proposte che emergeranno nei prossimi mesi, mentre l'idea di un nuovo San Siro continua a suscitare aspettative e dibattiti.
Ma come si è arrivati al superamento del vincolo sul secondo anello? La questione centrale è che, nonostante il vincolo possa scattare automaticamente dopo 70 anni dalla costruzione, l'acquisto da parte di un privato prima della scadenza non determina necessariamente la retroattivazione del vincolo.
In situazioni come quella del San Siro, uno dei modi in cui si potrebbe superare il vincolo è tramite un accordo tra le parti coinvolte, che può includere la possibilità di ottenere esenzioni o deroghe. Inoltre, il Comune di Milano potrebbe decidere di intraprendere una procedura di declassificazione del vincolo, anche se questo richiederebbe un'analisi approfondita del valore culturale e storico dell'edificio.
Negli anni scorsi, quando è stata presentata questa opportunità per la prima volta, il fatto che non ci sia stata la disponibilità del Comune a vendere l'area ha complicato ulteriormente le cose. I club calcistici, di fronte a questo stallo, hanno esplorato alternative, come il Milan, che ha considerato opzioni in altre località come San Donato, e l'Inter, che ha puntato su Rozzano.
Quali potrebbero essere quindi i prossimi passi? Superato il vincolo che impediva lo sviluppo del nuovo progetto, Inter e Milan sono ora in attesa della valutazione dell'Agenzia delle Entrate, che dovrebbe avvenire entro due settimane. Successivamente, saranno in grado di presentare una manifestazione di interesse per rivedere il precedente piano di costruzione. Nonostante l'asta per l'impianto non sia necessaria, il Comune di Milano potrebbe decidere di emettere un avviso pubblico per l'accettazione di offerte da parte di potenziali acquirenti, mantenendo però l'utilizzo sportivo dell'area. Questo significa che, nel caso in cui altri privati propongano somme più elevate, potrebbero avere la possibilità di subentrare.
Se tutto procederà positivamente, i progettisti saranno incaricati di rivedere il piano preliminare, un processo che richiederà tempo e dovrà considerare vari elementi inclusi viabilità, spazi verdi e impatto acustico. Solo una volta completato questo lavoro sarà possibile presentare il progetto aggiornato, corredato da un'analisi tecnico-economica che giustificherebbe l'acquisto dell'area attorno allo stadio Giuseppe Meazza.
Il Comune, successivamente, avvierà una fase di verifica, organizzerà la conferenza dei servizi e otterrà il parere della Soprintendenza, fondamentale per il proseguimento del progetto. Solo al termine di questa fase si potrà procedere con l’acquisto del terreno e dello stadio, ma è importante sottolineare che l'acquisizione sarà soggetta alla condizione che il progetto definitivo venga approvato entro un anno. In caso contrario, il contratto verrà automaticamente annullato.
Il Milan quindi abbandonerà il progetto di San Donato? Sala ha espresso la volontà di focalizzarsi solo sull'area di San Siro, chiedendo di escludere altre opzioni come San Donato e Rozzano. Tuttavia, i club stanno considerando il da farsi solo quando avranno chiari tempi e costi relativi all'intervento previsto per l'area attuale. Il Milan, come sottolineato da Scaroni, rimane fermamente orientato verso la costruzione di un nuovo impianto a sud di Milano, continuando a esplorare questa possibilità. La decisione finale, che potrebbe richiedere approvazioni tramite la conferenza dei servizi preliminare, è attesa entro l'estate del 2025, momento in cui si potrebbe delineare un percorso concreto per il nuovo stadio.
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