Ordine: "Conceiçao danneggiato dal suo ex portavoce. Che idea mi ha dato dopo una settimana di lavoro? Poco rassicurante"

Ordine: "Conceiçao danneggiato dal suo ex portavoce. Che idea mi ha dato dopo una settimana di lavoro? Poco rassicurante"MilanNews.it
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venerdì 7 marzo 2025, 22:10News
di Lorenzo De Angelis

Intervenuto sul canale YouTube di Carlo Pellegatti, Franco Ordine ha parlato di Milan alla vigilia della delicata trasferta di Lecce contro la formazione di Marco Giampaolo. 

Come hai visto Sergio Conceçao dopo una settimana piena di lavoro?
"Ho capito diverse cose. La prima ho capito che si è reso perfettamente conto del fatto che quell'elenco di spiegazioni, scuse, del suo ex portavoce, e tra l'altro lui ha promesso di adire per vie legali, Conceiçao, lo ha irrimediabilmente danneggiato. E già secondo me questa è la sua consapevolezza iniziale. La seconda impressione che ho ricavato è questa: e cioè che lui sia alla vigilia di prendere decisioni abbastanza dure, forte, clamorosa, dal punto di vista dello schieramento, come per dire: "Tento quest'ultima strada, provo quest'ultima strada per vedere se riesco a venirne fuori". E quindi è questa l'idea che mi dà. Devo dire, molto francamente, poco rassicurante". 

Sui tanti errori individuali del Milan
"Questo mi dà l'idea di una squadra che soprattutto, al di là di quelli che sono i problemi di natura fisica. Questo è un dato, un deficit, conclamato, perché se persino Okafor quando passa da Milanello al Napoli dice: "Adesso mi sto abituando e mi sto mettendo in forma perché non ho mai lavorato tanto con Conte", eh, signori miei...Il famoso decalogo se giochi una volta ogni tre giorni non lo puoi attuare, punto primo. Quindi dal punto di vista il deficit mi sembra conclamato. Ma la cosa più importante secondo me è il deficit emotivo di questa squadra, perché se sbagliassero solo i ragazzini, i debuttanti, tipo Alex JImenez, lo porei capire, ma se sbagliano Maignan, Leao, Theo, Gabbia, Pavlovic. E allora qui è un clima complessivo, generale, di questa squadra a cui insicurezza, instabilità e probabilmente negatività hanno creato una corazza di cera. Basta un cerino che si avvicina e si scioglie". 

Sulla società 
"Se tu sei il capo azienda, che ha il portiere di firma, è evidente che tutto quello che va firmato deve passare da lui (Furlani, ndr). Questo mi sembra evidente. Il punto è la sostanza delle cose. E cioeé. se all'esterno vine continuamente accreditato questa divisione, questa separazione, queste due anime, tu non andrai da nessuna parte. Il Milan l'ha già provato con quella famosa coda del periodo d'oro di Berlusconi dal 2014 al 17 quando c'erano le due anime, i due amministratori delegati. Da quello lì non si torna indietro. Poi io dico, anche dal punto di vista finalmente dell'altro luogo comune, "eh ma non si sa se comanda Cardinale o comanda Elliot", allora Furlani è andato per caso a Londra da Elliot o è andato a New York da Cardinale per parlare delle questioni del Milan? Allora io dico, secondo me, anche questo, ieri sera è arrivata dopo le 10 la nota della società che spiegava il motivo del viaggio di Furlani. Ma io dico: devi aspettare le 10 di sera quando diciamo che se ne parla dalla mattina?". 

Sulla scelta del direttore sportivo
"Questo è l'effetto perverso e vizioso di quando tu interpelli certi personaggi, che magari hanno nel loro staff agenti, procuratori, mediatori...che cosa succede? Succede che questi cominciano a parlare in giro con siti, giornalisti, esperti di calciomercato, e quindi accreditano le diverse. Allora qual è il criterio che in queste circostanze deve essere seguito? Cos'hanno fatto per la comunicazione? Per la comunicazione il giorno stesso in cui è uscita la notizia che ci sarebbe stato un cambio, si sapeva chi usciva e chi entrava. E allora questo è il criterio che deve essere utilizzato. Batto sul metodo della comuncazione: se tu lasci in piedi le tre piste, è chiaro che la gente, i giornali, devono scrivere tutti i giorni a qualcosa si devono attaccare". 

Ti ricorda qualcosa questa situazione? Come si uscirà?
"Senza sfogliare il libro di storia del Milan, ti faccio un esempio che è molto più vicino nel tempo e negli uomini. Questa stessa situazione è stata vissuta qualche mese fa dal Napoli, che poi è arrivato decimo. Tre allenatori, uno più sbagliato dell'altro, il presidente che fa casino. Il direttore sportivo non sostituito adeguamente. Ce lo abbiamo sotto gli occhi, è inutile che perdiamo tempo. Quello è!"

Direttore sportivo forte ed allenatore forte quindi
"È certo!". 

Chi sarebbe il tuo allenatore ideale?
"Io prendo un allenatore: A, italiano. B, che abbia una carriera che ti dà una grande garanzia. C, che sia in grado non di smantellare questa squadra, perché questa squadra non è tecnicamente scarsa, ma che sia in grado di allenarla bene e con pochissimi ritocchi di rilanciarla. Chi risponde a questo identikit molto elemantare e molto semplice diventa l'allenatore del Milan".