Paletta racconta l'arrivo al Milan: "Donadoni fece qualche chiamata, poi Galliani..."
Nuovo episodio di Unlocker Room - The Rossoneri Podcast, format curato e prodotto da Milan TV con ospiti diversi protagonisti del mondo rossonero, presente e passato. In questa puntata l’ospite è Gabriel Paletta, roccioso difensore centrale che ha vestito la maglia rossonera dal 2015 al 2018, con una parentesi in prestito all’Atalanta nel 2016.
Arrivi in Italia, dovevi andare al Palermo ma invece vai al Parma.
“Dovevo andare al Palermo, sono arrivato qui per fare le visite mediche. Mi hanno fatto tutti i test, gli ho detto che nel 2008 mi ero fatto male al ginocchio in Argentina e mi ero operato con un dottore molto bravo, che di solito opera tutti i giocatori che si fanno male al ginocchio, si chiama Batista. Quando arrivo qua mi dicono che ero stato operato male e che dovevo fare un altro intervento. Mi sembrava strano, io stavo giocando normalmente. Non so quindi se c’è stato un problema tra il club e qualche procuratore e sono tornato al Boca”.
Che ricordi hai di Parma?
“Molto bella, città da 10, gente spettacolare e compagni pure. Ho avuto la fortuna di avere in rosa Crespo, mi ha dato una grossa mano perché non parlavo italiano. La prima cosa che ha fatto in ritiro è stata dire al team manager di non metterci insieme in camera perché dovevo imparare l’italiano. Sono stato quindi con un ragazzo portoghese, anche lui appena arrivato. Crespo mi diceva che la sua camera era sempre aperta e potevo andare quando volevo, dovevo portarmi un foglio e una penna così iniziavo ad imparare la lingua. Però non devi chiedere a me, devi chiedere ai ragazzi italiani. Mi ha dato una grossa mano. Quel ritiro lì me lo ricordo perché lui è stato molto gentile con me”.
Invece al Milan come arrivi?
“Il Parma aveva già un po’ di problemi. Avevo come mister Donadoni, a gennaio stavo per andare alla Samp. Era quasi tutto fatto, era gennaio 2015. Donadoni mi dice: “Stai andando alla Samp, non vuoi andare al Milan?”. Sì, certo. In Argentina tempo fa nel fine settimana si vedevano solo 2-3 partite di Serie A, io guardavo sempre il Milan e mi piaceva da sempre. Gli ho detto quindi che se ci fosse stata la possibilità sarei andato volentieri. Lui mi dice che avrebbe fatto qualche telefonata, sentito qualcuno. Dopo un po’, noi giocavamo proprio contro il Milan a San Siro, Milan-Parma. Sono in ritiro, sabato dopo cena viene il mister da me e mi dice “Mi sa che domani non puoi giocare”. Da lì ho sentito il mio procuratore, mi ha detto che lo aveva chiamato Galliani e che mi volevano. Quindi il giorno dopo sono andato in panchina. Sono rimasto a Milano e ho fatto le visite mediche il giorno dopo. Io non avevo niente, avevo solo la tuta del Parma. Ricordo che quella notte sono andato in albergo col mio procuratore, siamo andati a cena con Galliani. Lui scherzava dicendo di non mangiare troppo che il giorno dopo c’erano le visite. Sono rimasto in albergo e la mattina dopo, mi hanno portato un cambio del Milan, ho fatto le visite”.
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