Superlega, il 21 la sentenza. Il CEO: "Vinceremo e proporremo un nuovo format a 60 squadre"

Superlega, il 21 la sentenza. Il CEO: "Vinceremo e proporremo un nuovo format a 60 squadre"MilanNews.it
sabato 16 dicembre 2023, 22:00News
di Manuel Del Vecchio

Il conto alla rovescia per il futuro della Superlega è ormai alle battute finali. Il 21 dicembre la Corte di Giustizia Europea si pronuncerà infatti sulla questione sollevata dal tribunale di Madrid che vede contrapposte la UEFA e la società costituita ad aprile 2021 per dare il via a un nuovo super campionato di élite a livello europeo. Oggi a portare avanti la battaglia per la Superlega è la società A22 Sports, il cui CEO, Bernd Reichart, ha diffuso sui social un video messaggio in vista di questa giornata decisiva per il futuro del calcio europeo.

Il messaggio di Reichart: "Il 21 dicembre la Corte Suprema dell’Unione Europa si pronuncerà in via definitiva sulla nostra causa contro il monopolio di UEFA e FIFA. C'è confusione su quanto sta accadendo. Cercherò di chiarire cosa sta realmente succedendo. La UEFA ha un monopolio assoluto nel calcio per club a livello internazionale. La Corte stabilirà se questo monopolio è autorizzato a continuare o se invece cadrà. Tutti campionati domestici sono gestiti dagli stessi club partecipanti: solo a livello europeo le società non hanno voce in capitolo. Ma crediamo nella Corte e nel diritto europeo: dopo aver letto la risoluzione e la conferma che il monopolio UEFA è illegale, saremo finalmente in grado di rivelare i risultati di più di un anno di consultazioni con diversi soggetti. Proporremo un formato di competizioni europee aperto a più di 60 club, con la garanzia che tutti siano trattati in maniera corretta ed equa. La UEFA, per parte sua, dichiarerà di aver vinto a prescindere dalla sentenza, ma non vi fate ingannare: le regole fondamentali del diritto unionale sono chiare".

Una decisione non scontata. Allo stato attuale, è molto complicato prevedere quale possa essere la decisione della Corte di Giustizia, alla quale si dovrà poi attenere il tribunale spagnolo e che influenzerà in maniera decisiva la vicenda. Sul tema, sono infatti intervenuti due pareri, entrambi non vincolanti ma molto autorevoli, di segno completamente opposto. Il primo è stato quello del procuratore generale Athanasios Rantos, che un anno fa ha sostenuto le ragioni di UEFA e FIFA. A marzo però Maciej Szpunar, primo avvocato generale - una posizione che ne fa un primus inter pares tra i procuratori generali - ha invece dato torto alla lega. Come detto, entrambi i pareri non sono vincolanti e tecnicamente non sono neanche ordinati in ordine gerarchico, ragion per cui la Corte, che usualmente non si discosta molto dalle motivazioni in punta di diritto degli avvocati generali, potrebbe in concreto scegliere entrambe le strade.