CorSera - Cambiano gli uomini, ma non il risultato: il Milan 3.0 vince anche a Praga e passa come primo del girone
Con la qualificazione già in tasca, Stefano Pioli ha deciso di dare un po' di riposo a diversi titolari e così ieri in casa dello Sparta Praga ha voluto dare spazio a chi ha giocato di meno fino a questo momento. Se a Genova contro la Sampdoria, senza Kjaer, Bennacer e Ibra, era un Milan 2.0, in Repubblica Ceca si è vista la versione 3.0.
PESANTE TURNOVER - A riferirlo è questa mattina il Corriere della Sera che spiega che, nonostante il pesante turnover (ben 10 cambi rispetto alla precedente gara di campionato contro la Sampdoria), alla fine il Milan ha portato a casa anche ieri sera i tre punti. E grazie al contemporaneo ko del Lille in casa del Celtic, il Diavolo ha chiuso al primo posto il girone H di Europa League. Insomma, un'altra serata molto positiva per il club di via Aldo Rossi che per la prima volta nella storia delle coppe ha schierato quattro giocatori nati dopo il 1° gennaio del 2000.
BUONE RISPOSTE - Cambiano gli interpreti, ma non il risultato. Decisivo è stato ancora una volta Jens Petter Hauge, che ha segnato il gol vittoria con il suo solito movimento a rientrare e un piatto destro precisissimo che si è infilato all'angolino. Oltre che dal norvegese, Pioli ha avuto buone risposte da altri giocatori, come per esempio da Kalulu, il quale era all'esordio assoluto con il Milan e autore di una prestazione molto attenta da difensore centrale, e da Tatarusanu, decisivo nel finale con una grande parata su Karlsson. Il Milan è una vera squadra e lo ha dimostrato anche ieri sera contro lo Sparta Praga nonostante in campo ci fosse la sua versione 3.0.
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