Bouzian: "Il mio amico Vranckx è un mix tra Witsel e Tielemans. E' una roccia non si tira mai indietro…"
Per conoscere meglio Aster Vranckx, la redazione di Milannews.it ha contattato in esclusiva Sofiane Bouzian, suo ex compagno di squadra ai tempi del KV Mechelen. Ecco le sue parole:
Sofiane, ci sveli le migliori qualità del tuo amico ed ex compagno ai tempi del KV Mechelen Aster Vranckx?
“Innanzitutto, Aster è molto robusto fisicamente e lo è sempre stato, anche quando era giovanissimo. Lui viene da una famiglia di pugili e nonostante il fatto che non andava spesso in palestra aveva uno strapotere fisico che gli permetteva di avere la meglio su tutti in allenamento. Era giovane (16 anni n.d.r) ma fisicamente era già pronto e non si tirava mai indietro nei duelli".
Ciò significa che ha anche tanta personalità?
“Esatto Vranckx in campo non ha paura di niente, non scherza mica. Ma fuori è un ragazzo tranquillo a cui piace scherzare. Tra noi c’è un’amicizia vera, non eravamo soltanto compagni di squadra. Io lo seguiva sin dai tempi delle giovanili e appena è approdato in prima squadra abbiamo legato subito. Essendo di due anni più giovane di me, l’ho subito preso sotto la mia ala, dandogli tanti consigli su cosa fare. E mi ero subito accorto che Aster non è per niente arrogante e che ascoltava quando qualcuno gli dava dei consigli. Essenzialmente è un gran lavoratore che in campo e fuori da tutto per raggiungere il top".
In campo è un piccolo pitbull come Rino Gattuso quindi?
“Sì, è un paragone che ci sta. Se c’è da recuperare un pallone il mio amico ci mette sempre tanta grinta. Anche se questo a volte comporta il rischio di far male all’avversario".
Per chi non lo conosce, Aster è più un centrocampista difensivo o offensivo?
“All’inizio era un interno di centrocampo con compiti difensivi che distruggeva il calcio dell’avversario. Però con il passare degli anni ha aggiunto dribbling e corse nell’area di rigore avversaria al suo repertorio. Al Mechelen è migliorato tanto tecnicamente e lui stesso preferisce sbilanciarsi in avanti perché sa fare gol".
Tanti lo hanno paragonato al connazionale Axel Witsel, ex obiettivo rossonero nel 2015...
“Concordo pienamente, è molto simile a Axel Witsel anche se il giocatore dell’Atletico Madrid è più un centrocampista difensivo che detta i tempi di gioco con i suoi passaggi. Ma conoscendo, io so che Aster vorrebbe più essere un Tielemans che un Witsel in campo. All’inizio della sua carriera Vranckx somigliava tanto a Witsel ma con il tempo si è avvicinato molto a Tielemans grazie alla sua ottima tecnica, anche se Youri non recupera palloni mentre lui lo fa. Riflettendoci, io penso che sia un mix perfetto tra Axel e il giocatore del Leicester. Ma più completo di entrambi. Se dovesse andare al Milan porterà con se dribbling, assist decisivi e un pizzico di follia come sparare in porta dal limite".
Farà strada anche in nazionale? Magari proprio insieme al nuovo idolo dei tifosi rossoneri Charles de Ketelaere potrebbe diventare un pilastro del Belgio che verrà?
“Certamente. Non ho dubbi che diventerà un giocatore chiave anche in ottica nazionale nei prossimi anni. E’ ancora molto giovane ma se va al Milan tra un anno potrà anche imporsi nel Belgio e diventare un giocatore di classe mondiale".
Il destino ha voluto proprio che il 9 agosto 2019, il giorno di compleanno di una leggenda rossonera come Pippo Inzaghi, avete entrambi debuttato in Jupiler Pro League in un Anderlecht-Mechelen a Bruxelles. Chi di voi due era più nervoso quel giorno? Vranckx è entrato in campo al 38 minuto del primo tempo, lei sette minuti più tardi…
“Francamente nessuno di noi lo era (ride n.d.r). Aster, comunque si aspettava di entrare in campo, essendo centrocampista. Mentre per me fu una sorpresa. Però in campo mi dava l’impressione di essere molto calmo e per niente nervoso. Ed era uguale per il sottoscritto. Dopo la partita (finita 0-0 n.d.r) eravamo entrambi felicissimi".
Tatticamente però la Serie A non è la Bundesliga. E’ pronto?
“Conosciamo tutti la Serie A, che è un campionato molto tecnico e tattico. Forse avrà bisogno di un po’ di tempo per adattarsi perché la lega italiana è completamente diversa da quella tedesco ma sono sicuro che con il tempo si farà valere anche da voi. Anche perché come ho già detto prima è un tipo molto alla mano che ascolta i consigli che gli vengono dati per crescere…”.
In Germania però non è stato titolare inamovibile e con Niko Kovac al Wolfsburg non è mai scoccata la scintilla…
“E’ vero che non è stato un titolare inamovibile e che le cose non sono andate come lui si aspettava. Però nonostante tutto Aster l’anno scorso si è ritagliato un po' di spazio al Wolfsburg che non è affatto male per un giovane come lui. E in Germania ha anche avuto modo di fare la Champions League, perciò possiamo dire che è cresciuto. Però per raggiungere altri livelli deve giocare con regolarità e lui è abbastanza intelligente per rendersene conto. Ora cerchi una nuova sfida e se come ho sentito andrà al Milan sarebbe bellissimo".
Vranckx è fiammingo o vallone?
“E’ fiammingo ma parla benissimo anche il francese e perciò non avrà problemi a comunicare sia con De Kertelaere in olandese che con Saelemakers in francese. E poi si conoscono già dai tempi delle nazionali giovanili. Il fatto che ci sia una forte presenza belga al Milan non può che aiutarlo…”.
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