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Crisi Milan, Ordine: "Le colpe della società sono concentrate in due punti"

ESCLUSIVA MN - Crisi Milan, Ordine: "Le colpe della società sono concentrate in due punti"MilanNews.it
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di Gaetano Mocciaro

Crollo totale del Milan, ora 9° in classifica e fuori da tutto. Una via crucis che è di fatto iniziata in estate, con i problemi legati alla scelta dell'allenatore e che è proseguita dalla prima giornata di campionato, fino al punto più basso toccato contro la Lazio in quella che è stata la terza sconfitta consecutiva. Intervenuto ai microfoni di MilanNews.it, il noto giornalista Franco Ordine ci dice la sua:

È giusto continuare con Conceiçao? 
"Poiché c'è poco da salvare, tranne la Coppa Italia, a questo punto lo capiscono solo loro che vivono il Milan 24 ore al giorno se è ancora in grado di cavare fuori qualcosa di buono. L'unica cosa da chiarire e capire è: cosa si può fare in questo momento per evitare che la squadra continui a respirare il clima ostile della tifoseria che incide incredibilmente sul rendimento?".

Da Fonseca a Conceiçao, sembra che ci sia un problema di gestione di una rosa di qualità ma che dimostra di non essere squadra. Vede un gruppo disunito? 
"Non credo e non vedo una squadra disunita. Secondo me è una squadra che non ha bene in testa i quattro punti cardinali del suo gioco. Questo è il suo vero deficit. E dall'altra parte incidono gli errori clamorosi e ripetuti dei singoli. Musah che pasticcia per l'ennesima volta, Pavlovic che fa rimanere la squadra in dieci, Maignan che fa quell'uscita che causa il rigore quando Isaksen aveva già perso il pallone. Per questo dico che analizzando la situazione a freddo non si può dire che la colpa sia solo e soltanto della società, dell'allenatore o della squadra".

I tifosi stanno contestando, il bersaglio principale è la proprietà e anche la dirigenza
"Le colpe maggiori della società sono concentrate in due punti: intanto la scelta del direttore sportivo che sembra quella di un casting per un film. Il secondo punto è quando in estate non è stato scelto il meglio a disposizione per la panchina, cosa che ha provocato questo tsunami emotivo-tecnico. E aggiungo un surplus di tossico nei social e nella tifoseria milanista di cui non ho memoria prima d'ora".

I tifosi rinfacciano l'aver scartato Conte in estate. In una situazione ambientale così complicata, non crede che anche un tecnico come lui avrebbe avuto delle difficoltà?
"Non credo. Lui sa isolare la squadra, lavora duro e ottiene grandi risultati. Lo si vede anche al Napoli pur dovendo fronteggiare con una serie importante di infortuni".

Altra scelta societaria che i tifosi contestano è l'allontanamento di Paolo Maldini
"Lo capisco perfettamente, soprattutto per un motivo: perché Paolo Maldini rappresentava una garanzia per la tifoseria ed era di conseguenza anche un asset positivo per la società. Il punto, però, è che quando le cose andavano bene i meriti erano di Maldini. Ma quando le cose non andavano bene, vedi l'anno del quinto posto in classifica, i demeriti erano della proprietà. Questo è quel che non ha funzionato. Maldini fa la stessa cosa anche dopo lo scudetto, quando se la prende con Gazidis per il mancato rinnovo. Ma un dirigente non può litigare col suo capo azienda, deve andarci d'accordo".

Per la corsa al ruolo di direttore sportivo la rosa è ristretta a Tare e Paratici
"Faccio un ragionamento concreto: Tare è libero subito e può lavorare subito. Paratici è fermo per squalifica fino al 20 luglio e non ha nessun senso prendere un direttore sportivo che non possa operare prima di tale data".

Serviva altro sul mercato?
"Il mercato non è stato sbagliato. Incompleto sì, con due errori a giugno: Emerson Royal e Morata. Ma corretto positivamente a gennaio. Il problema di fondo è che con gli impegni ogni tre giorni non hai la possibilità di fare allenamenti, quindi in una macchina che non funziona anche se gli metti il motore nuovo c'è la possibilità che s'ingolfi".

La stagione è di fatto compromessa. Come andare avanti adesso?
"Sì affronta con le idee chiare e un management unito. Serve unione di cemento armato tra tutte le componenti. E con queste premesse puoi uscire da qualunque bufera, basti vedere l'esempio del Napoli. Guardate la stagione scorsa, guardate questa stagione. La società ha scelto un allenatore forte, gli ha dato le chiavi dello spogliatoio e gli ha messo a disposizione i giocatori che ha chiesto. È stata ricostruita gran parte della rosa e ora il Napoli è in corsa per lo scudetto".