Gazzetta - Ibra-day a San Siro: il Diavolo saluta lo Zlatan di ieri e quello di oggi
Prima o poi doveva succedere ed effettivamente questa sera Zlatan Ibrahimovic saluterà per l'ultima volta il pubblico della San Siro rossonera, quello che più gli ha voluto bene e quello a cui Zlatan stesso ha voluto più bene, con le sue modalità. Un addio sospettato per tutta la stagione, travagliata, ma che è comunque un colpo per tutti: si chiude un capitolo, il secondo di Ibra con il Milan. Rimarranno, però, le basi che il suo ritorno nel 2020 ha gettato e la maturazione di tanti giovani calciatori ora divenuti leader dello spogliatoio rossonero.
La festa
Questa sera Ibra non sarà in campo, anche se avrebbe voluto e ha fatto di tutto per esserci: il suo fisico quest'anno ha sofferto tanto e ancora non gli dà il lascia passare per tornare a giocare. La Gazzetta dello Sport riporta come questa sera al fischio finale di Milan-Verona (gara totalmente ininfluente per la classifica rossonera),il Milan renderà omaggio a uno dei suoi più grandi campioni della storia recente. Il club gli farà un regalo simbolico, i tifosi lo esalteranno con un loro tributo e poi Zlatan si siederà in conferenza stampa e risponderà alle domande sul suo futuro: il Monza di Galliani sembra la destinazione più ovvia. Il rapporto con l'ex storico dirigente rossonero è ottimo, il progetto ambizioso e la città vicina a Milano dove vive e a Segrate dove ha aperto un nuovo centro di Padel.
Doppio ciao
A San Siro questa sera sarà quasi come vivere un doppio saluto. Quando nell'estate del 2012 Ibra salutò il Milan per la prima volta lo fece quasi a sorpresa, venduto al Psg per necessità in estate e senza la possibilità si salutare i suoi tifosi con i quali sarebbe sicuramente rimasto. Nel suo primo capitolo rossonero Ibra, in due stagioni, segnò 56 gol e vinse uno Scudetto e una Supercoppa. Poi dopo Francia, Inghilterra e Usa il grande ritorno. Un evento che ha cambiato le sorti del Milan: la mentalità di Zlatan ha cambiato il Diavolo e lo ha fatto crescere, portandolo per mano sul tetto di Italia ancora una volta, a distanza di undici anni. Stasera alle 23 circa il Milan saluterà l'Ibra di ieri, quello spavaldo e sulla cresta dell'onda, e quello di oggi, più maturo e saggio ma sempre Ibra.
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