Gazzetta - Il Milan aspetta la scommessa Origi: ora tocca a lui

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© foto di DANIELE MASCOLO
venerdì 14 ottobre 2022, 08:05Primo Piano
di Francesco Finulli

Non è andata secondo i programmi la primissima parte di esperienza di Divock Origi con la maglia del Milan, nè secondo i piani del club e di Pioli che ha sottolineato come l'attaccante sia stato "voluto fortemente", nè secondo quelli dello stesso giocatore che ha giocato sempre con grande discontinuità e mai da titolare soprattutto a causa dei guasi fisici che lo hanno un po' perseguitato. Ora che il belga sembra recuperato, è il momento di iniziare a essere decisivo.

Centoquattordici

Come riporta questa mattina la Gazzetta dello Sport, sono centoquattordici i minuti giocati in stagione dall'attaccante belga arrivato dal Liverpool a parametro zero nell'ultima estate. Divock è arrivato a Milano con un problema muscolare da smaltire e per questo motivo ha seguito una preparazione estiva diversa dai suoi nuovi compagni, improntata al recupero, che comunque l'ha portato a essere a disposizione per le prime due partite di campionato con Udinese e Atalanta in cui ha fatto due comparsate nei minuti finali. Ecco, questa è stata la modalità dell'impiego di Origi in questi primi due mesi in rossonero: spezzoni a fine gara. E poi gli infortuni. In entrambe le occasioni in cui si pensava che il 27 potesse partire da titolare, con Sassuolo prima e Sampdoria poi, una ricaduta del problema muscolare ha fatto sfumare tutto con Origi che non ha più voluto tergiversare e ha raggiunto il medico della nazionale belga per andare verso il completo recupero.

Scommessa

Da dopo la sosta Divock sta gradualmente tornando ed è comparso negli spezzoni finali delle ultime tre partite con Chelsea, Juve e ancora Chelsea. Pioli però adesso ha bisogno di lui un po' per avere soluzioni diverse in attacco e un po' perchè Giroud, con 36 primavere sulle spalle, è arrivato alla tredicesima partita da titolare consecutiva (quindicesima se consideriamo anche la nazionale) e ha bisogno di respirare. L'arrivo di Origi questa estate è stato paragonabile a quello di Olivier sia per l'investimento (a zero il belga e appena un milione il francese) sia per ruolo e provenienza. Il belga è un attaccante che magari non ha segnato tanto in carriera, anche perchè ha giocato poco, ma ha una grande esperienza e i gol li sa fare. Questo è quello che serve a Pioli nelle prossime 8 giornate prima del Mondiale: gol ed esperienza. Origi può e deve portarli.