Investcorp-Milan, si procede senza fretta: il punto sulla trattativa
La trattativa tra le parti in causa, ossia il fondo del Bahrein ed Elliott, per il passaggio di proprietà del Milan, procede a ritmi decisi, ma, naturalmente, per affari che superano il miliardo di euro, ci vuole pazienza: parola chiave che segnerà i prossimi giorni – per il signing – e le prossime settimane – per il closing. Settimana scorsa si era detto che la tanto attesa firma potesse arrivare nella giornata di venerdì 29 aprile, ma le due società, in particolare quella araba, stanno prendendo tempo per revisionare tutti i documenti e le clausole imposte dal fondo americano. Elliott non ha fretta: anzi, avrebbe concesso tutto il tempo necessario ad Investcorp poiché si è rivelata una società pienamente rispettosa di tutte le policies di segretezza e realmente intenzionata a concludere la trattativa.
La cifra a cui bisogna fare riferimento è quella di 1.18 miliardi di euro (oggi al cambio circa 1.24 miliardi di dollari), a cui, però, potrebbero essere aggiunti altri sovrapprezzi per i traguardi sportivi (e ricavi dai bonus degli sponsor) che il Milan sta ottenendo in questa stagione sportiva, che andrebbero ulteriormente ad ammortare il debito a bilancio. L’interesse dell’azienda a stelle e strisce è quello di affidare il comando del club rossonero a mani importanti e decise nel riportare il Diavolo tra i cieli d’Europa, soprattutto dopo un duro ed estenuante lavoro che è iniziato nel luglio 2018 e che si è concretizzato lo scorso anno con la qualificazione alla UEFA Champions League: ovviamente, i meriti vanno distribuiti a Maldini, Massara, Pioli e ad una squadra che nel corso dell’ultimo biennio non ha mai tirato i remi in barca. Senza dimenticare, poi, il grandissimo lavoro svolto da Ivan Gazidis a livello commerciale, che ha reso di nuovo appetibile il progetto Milan a numerosi investitori.
A Londra, in questi giorni, si lavora a ritmi sostenuti, con le porte girevoli degli uffici di Investcorp ed Elliott che non smettono di fermarsi. Al-Ardhi, presidente del fondo bahreinita, vuole (anche) approfittare dell’opportunità chiamata Milan per migliorare i propri asset, portandoli da 40 a 100 miliardi di dollari nel medio-lungo periodo, sfruttando la crescita e l’influenza odierna dei paesi del Golfo - come dichiarato non molto tempo fa. Sondaggi recenti di Reuters, infatti, avvisano come lo sviluppo finanziario della Penisola arabica quest’anno accelererà a ritmi mai visti negli ultimi dieci anni. Inoltre, Rishi Kapoor, co-CEO di Investcorp, durante una conferenza presso il Milken Institute a Santa Monica, ha ribadito come gli investimenti in mercati privati, soprattutto nelle aziende con progetti secolari, siano le vere opportunità dei tempi odierni. Ed il Milan rientrerebbe in questa categoria.
Motivo per il quale il fondo arabo non vorrebbe farsi scappare un’occasione del genere, soprattutto quando un club di fama internazionale (e storico) come il Diavolo - seguitissimo nella regione arabica - sta tornando sotto le luci della ribalta. Dicesi, una plusvalenza - per una società che milita in un campionato che deve obbligatoriamente avviarsi verso una riforma totale per tornare ai vertici, e quindi con un valore notevolmente minore rispetto ad una potenziale rivendita futura - certa per gli acquirenti.
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