Kalulu e quel fastidioso déjà vu con Davids. Era davvero necessario cederlo alla Juve?
Fatte le dovute proporzioni del caso, la cessione di Pierre Kalulu alla Juventus, rischia di essere paragonabile a quella di Edgar Davids di ormai molti anni fa. Per le modalità, per l'impatto che sta avendo su una squadra rivale e perché a prescindere avrebbe ancora fatto comodo al Milan.
Contro il Lipsia il francese è stato uno dei migliori in campo, in un'epica rimonta dei bianconeri in Champions League. I quotidiani di oggi svariano dal "miracoloso" allo "strepitoso", dal "provvidenziale" al "decisivo". Voto 7 per Tuttomercatoweb, così come per Corriere dello Sport e Tuttosport. La Gazzetta dello Sport alza a 7.5. Ma la grande notte tedesca è solo l'ultima di una sequenza di prove convincenti, in crescendo.
Thiago Motta lo ha impiegato prima terzino destro, poi centrale difensivo dove peraltro ha dato le migliori risposte. E dove si presume verrà impiegato con maggiore continuità, complice il brutto infortunio rimediato da Bremer. Ma era davvero necessario per il Milan privarsene?
Per ragioni di liste Champions il Milan aveva la necessità di cedere per evitare situazioni che poi si sono verificate con Jovic. L'acquisto di Pavlovic ed Emerson Royal e l'assenza di acquirenti per Malick Thiaw ha ristretto il cerchio su Pierre Kalulu, nonostante la sua duttilità. Hanno pesato sulla scelta anche le ultime due stagioni: nell'ultima dove a causa degli infortuni ha saltato 36 partite, la precedente invece lo ha visto protagonista di diverse prestazioni sotto la sufficienza, anche se parliamo di un torneo come quello 2022/23 particolarmente complicato per tutta la rosa, compreso il compagno di reparto Tomori col quale ha composto la cerniera che ha portato allo scudetto.
Il peccato originale però è a chi è stato ceduto. E a quali condizioni: ricapitolando: prestito oneroso da 3,3 milioni, pagabili in due esercizi. La Juventus si riserva il diritto di acquistare il francese a titolo definitivo per 14 milioni, pagabili in tre esercizi. Al Milan spettano eventuali bonus fino a 3 milioni al raggiungimento di determinati obiettivi sportivi. In definitiva, operazione che oscilla dai 17,3 a un massimo di 20,3 che sono sì un'importante plusvalenza, considerando l'investimento fatto dal Milan nel 2020 per 1,4 milioni. Ma che dal punto di vista tecnico e strategico rischia di trasformarsi un boomerang: perché rinforzare una diretta concorrente? Eppure il precedente, se pur lontano, di Edgar Davids, diventato pilastro bianconero a fine anni '90, avrebbe dovuto insegnare qualcosa. E pensare che Kalulu era persino riluttante inizialmente al trasferimento a Torino...
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