Sportiello: "Arrivo qui al momento giusto. Maignan? Voglio imparare da lui"
Dopo Ruben Loftus-Cheek, oggi tocca a Marco Sportiello incontrare i giornalisti a Milanello per la sua conferenza stampa di presentazione. Il portiere, che indosserà la maglia numero 57, è arrivato a parametro zero dopo l’esperienza all’Atalanta dove ha collezionato 137 presenze, sommando i due stint che ha avuto a Bergamo.
- Al Milan ritrova Stefano Pioli, che lo ha allenato ai tempi della Fiorentina e con il quale era diventato il titolare della porta viola.
- Quella del Milan sarà, per Sportiello, la quarta maglia che indosserà nella massima serie dopo quelle di Atalanta, Fiorentina e Frosinone
- Indossa il 57 perché ricorda la data di nascita sia di sua figlia sia di sua moglie.
14:30 - Inizia la conferenza stampa di presentazione di Marco Sportiello
Vi siete trovati al momento giusto tu e il Milan?
"Essere qui è un sogno e non lo dico perché devo fare la roba del nuovo arrivato. Per me è davvero un sogno anche se è da un po' di tempo del mio arrivo. Penso di essere maturato molto negli ultimi due-tre anni e credo di essere arrivato al momento giusto".
La tua carriera è segnata da gavetta, impegno e serietà. Sono queste le tue qualità?
"Credo di avere dei valori importanti. Ho fatto la gavetta, non ho fatto la primavera ma ho fatto la Serie D, la C2, la C1. Non mi ha mai regalato niente nessuno. Per me era un sogno essere arrivato in Serie A, esserci per il decimo anno consecutivo è un motivo d'orgoglio".
Ritrovi Pioli dopo l'esperienza di Astori e arrivi in quella che è stata la sua casa
"Davide è una persona che mi porto sempre dentro. Mi ha insegnato tanto, era un ragazzo che sapeva come dirti le cose. Era il mio capitano di quella Fiorentina. Ho avuto modo di conoscere la sua famiglia ed è una persona che ci portiamo dentro con il mister. Ho questo legame con Pioli anche per quell'esperienza e sono contento di tornare a lavorare con lui".
Come hai visto da fuori Maignan e come sarà la vostra convivenza?
"Quando è arrivato due anni fa e ci abbiamo giocato contro in una delle prime partite, ho detto al mister che Mike era fortissimo. Dopo Donnarumma era difficile trovare un sostituto così importante. Mi son detto "Questo è un portiere molto importante" e anche il mister me lo ha detto. Io mi sono sempre adattato a tutti. Anzi, per me, anche se ho 31 anni è un motivo di crescita e apprendimento. Maignan è un portiere più moderno rispetto a me che sono vecchia scuola. Voglio rubargli qualche trucco. Io ho le mie caratteristiche. Quando e se verrò chiamato in causa, devo fare quello che so fare io, non posso fare quello che fa lui. Però son qui anche per imparare da lui".
Senti di poter avere un utilizzo importante in stagione?
"Con le tre competizioni c'è bisogno di tutti, ma non solo in campo. Anche nel quotidiano, chi gioca meno deve spingere il gruppo e non è una frase fatta. Io devo cercare di essere più pronto prossibile. Non è facile perchè quando non giochi per tanti mesi, devi fare bene subito e magari non hai più chance. Devi essere bravo, stare sul pezzo e penso che devo dare a tutto l'ambiente affidabilità e farli stare tranquilli".
Come mai hai scelto il Milan?
"Non ero il titolare all'Atalanta. La scelta l'avevo fatta prima. Poi Gasperini mi ha dato fiducia nelle ultime 10 partite. Ma la scelta era stata fatta e per me era difficile dire di no al Milan. Sono felice e contento del percorso fatto all'Atalanta e credo che venire qua sia stata la scelta giusta, per tutti. Non credo che si strapperanno i capelli anche perché hanno tanti portieri in giro".
Che rapporto c'è con Pioli?
"Durante questi anni ci siamo sempre sentiti, perché abbiamo passato un'esperienza particolare e il legame è rimasto. Abbiamo appena iniziato a lavorare insieme. Non mi ha chiesto cose particolari a livello di spogliatoio, anche perché devono ancora arrivare tutti. Ci sarà tempo di parlare, poi il mister è uno con cui ti confronti molto".
Sei curioso di allenarti con qualcuno in particolare e che partita vorresti giocare?
"Non perché voglio preferenze, ma Maignan voglio vederlo da vicino. Poi qui c'è anche Mirante che ho conosciuto in nazionale. Voglio imparare anche da lui, che ha molta esperienza. Credo che mi darà una grossa mano. Da portiere ti dico Leao, però poi bisogna vedere se ti diverti - da portiere - in allenamento (ride). Sono tutti giocatori di alto livello. La partita? Anche Bologna-Milan alla prima va benissimo. No, magari meglio una a San Siro".
Hai avuto altre offerte per giocare? Loftus-Cheek che impressione vi ha fatto?
"Avevo un accordo da tempo con il Milan e non ho avuto modo di ascoltare altro. Per me sentire "Milan" è stato troppo importante e non c'è stato altro. Loftus è un giocatore importante, con fisicità, ma è ancora troppo presto per dare un giudizio. Ci darà una grande mano e ha una grande esperienza internazionale".
Cosa puoi dare tu a Maignan e agli altri portieri?
"Mirante è grande ed è lui che deve dare a me. Io lo ascolto. Su Maignan, a me sembra un portiere molto inquadrato e che non abbia bisogno di altri consigli. Però ci si può aiutare dando ritmo agli allenamenti, stimolandolo. Queste sono le cose che posso dargli. E' un portiere importante, è già molto maturo rispetto a tanti altri portieri. Ha già vinto dei campionati, è un portiere importante. Io posso andare forte in allenamento ed essere affidabile".
Come te la cavi nel gioco con i piedi?
"All'Atalanta non facevamo costruzione dal basso. Mi devo abituare sicuramente, ma molto è dettato da come si muovono i compagni. Tu puoi essere bravo con i piedi, ma senza i movimenti giusti... Conosco Pioli e so quello che vuole, io sono un portiere fatto ma devo essere veloce a capire questi principi".
C'è un portiere che ti affascina nel calcio moderno? Maignan non vale.
"Ter Stegen mi piace molto, che è molto forte. Nei suoi migliori anni, Handanovic è stato fortissimo e forse uno dei miei modelli. Courtois, Oblak, ci sono tanti portieri forti in giro".
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