Qualità e fisicità, fa rima con Fofana. Il "motore" del Milan comincia a carburare

Qualità e fisicità, fa rima con Fofana. Il "motore" del Milan comincia a carburare MilanNews.it
© foto di DANIELE MASCOLO
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di Enrico Ferrazzi

La stagione 23/24 si è conclusa con più amarezze che gioie, che però hanno portato la società a trarre conclusioni, perlomeno sulla carta, abbastanza condivisibili sul mercato. Una di queste era la fragilità, mescolata a mancanza di fisicità, all’interno della rosa a disposizione di Pioli. Oltre all’acquisizione di Strahinja Pavlović in difesa, da primavera si era percepito che Youssouf Fofana poteva essere l’equilibratore utile da inserire in un centrocampo fatto solo di mezze ali perlopiù di marca offensiva. 

Arrivato purtroppo tardi a disposizione di mister Fonseca, ad agosto inoltrato, al termine di una trattativa estenuante che talvolta ha dato pure la sensazione di poter saltare, l’inizio dell’avventura rossonera onestamente non è stato dei migliori, ma ci si poteva attendere. Dopo un’estate passata ad allenarsi quasi esclusivamente in disparte, fuori dal gruppo squadra del Monaco, Fofana si è presentato a Milanello in evidente ritardo di condizione. Impossibilitato a partecipare alla gara d’esordio con il Torino, Fonseca gli ha concesso dei minuti nella sciagurata trasferta di Parma, dove è stato risucchiato, suo malgrado, nella brutta prestazione complessiva. Parte titolare per la prima volta nel 2-2 di Roma contro la Lazio, ma inizia a dare il meglio di sé dalla gara successiva in casa contro il Venezia dove riesce anche a siglare una rete, ancorché in maniera piuttosto rocambolesca. Nel nuovo sistema ideato da Fonseca, una sorta di 4-2-4, varato proprio contro i lagunari, Fofana è il mediano di rottura di fianco a Tijjani Reijnders, che si esalta proprio nel riuscire ad intercettare le linee di passaggio avversarie ed interromperle sul nascere, unendo a ciò una discreta visione di gioco e capacità d’impostazione; soprattutto nella trasferta di Leverkusen emerge probabilmente tutto il suo potenziale fatto non solo di interdizione, ma anche di capacità di proporsi come “uomo ovunque” con discreta pericolosità offensiva. Il dato che risalta infatti di più agli occhi è la percentuale di passaggi riusciti da parte di Fofana, ben l’87% (in Serie A) sui 288 totali, percentuale che viene confermata anche in Champions League, nelle due apparizioni contro Liverpool e Bayer Leverkusen, che danno la cifra di come il calciatore non sia solo bravo nella fase di non possesso, ma anche di costruzione e proposta. 

Ed è proprio in Champions League che, se analizziamo in maniera più approfondita, possiamo vedere come su 111 passaggi totali, l’86% è andato a buon fine e di questi 111, 40 passaggi tentati sono sulla media distanza e 38 di questi sono andati a segno (ben il 95%); ed anche sul gioco lungo, sui 9 tentativi, 7 sono andati a buon fine. 

Dunque non solo il passaggio “facile”, ma anche il passaggio a media/lunga gettata, con la palla quindi che percorre più metri, sembra essere nelle corde del centrocampista nazionale francese. 

Purtroppo l’altalena di alti e bassi di questo inizio di campionato di tutta la squadra sicuramente non agevola Youssouf nel portare a compimento in tempi rapidi tutto quel che è il suo potenziale, che quindi risulta ancora probabilmente inespresso agli occhi dei tifosi rossoneri; e se così è, non può che essere una buona notizia per il Milan, che ha alle mani un centrocampista completo che può soltanto crescere ulteriormente.

di Gianmarco D'Orsi