Tuttosport - Fonseca circondato dal silenzio: i dubbi estivi diventano solide realtà

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di Francesco Finulli

Sono passate più di 24 ore dalla brutta sconfitta di Firenze eppure sulla posizione di Paulo Fonseca, in positivo o in negativo, nessuno dal club o dirigenza rossonera ha proferito parola. Questo è quello che fa notare questa mattina Tuttosport sottolineando che l'alleantore portoghese, al momento, è circondato da un "silenzio assordante". Ma quale significato dare a questo silenzio? Come leggerlo?

Dubbi estivi sono realtà

Stando a quanto viene riportato, il mutismo che pervade in questi giorni Casa Milan non è tanto da ascriversi all'inizio della pausa ma a una conferma di Paulo Fonseca non troppo convinta e nonostante un ambiente stia iniziando a borbottare di nuovo pesantemente. Al di là della fiammata nel derby e della conseguente vittoria con il Lecce, contro la Fiorentina i rossoneri hanno messo in fila la quarta sconfitta in questo inizio di stagione, in nove gare complessive disputate. E oggi il portoghese è già tornato a essere in bilico: sembra che i dubbi estivi che si nutrivano sulla scelta dell'allenatore si stiano trasformando in amare verità per i tifosi rossoneri. E nessuno, in dirigenza, è riuscito in queste settimane e mesi a dare credibilità a una scelta arrivata già fra mille critiche.

Zero fiducia

La conseguenza la si vede sul campo e la si vede soprattutto dall'atteggiamento sbagliato e non giustificato dei calciatori, specialmente quelli che dovrebbero essere i leader di questa formazione. Fonseca aveva dichiarato di voler dominare e proporre un calcio aggressivo, questa idea ancora non si è vista in questi due mesi. La squadra non sembra essere in mano al tecnico e la prova lampante è il caso rigori scoppiato al Franchi. Nonostante ci sia un rigorista designato, Christian Pulisic, i due tiri dagli undici metri se li sono presi Theo Hernandez e Tammy Abraham: gli errori sono stati dirette conseguenze del momento psicologico che sta vivendo il Milan, che sembra quasi un momento di anarchia. La parola esonero ancora non viene formulata dal team che ha scelto il tecnico ma è chiaro che il prossimo filotto di gare sarà decisivo (nuovamente).