Tuttosport - Le ambizioni del Milan (e di Fonseca) passano dai numeri 9

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mercoledì 4 settembre 2024, 10:00Primo Piano
di Francesco Finulli

Nonostante fosse stato annunciato dal club un mercato con pochi colpi mirati e senza stravolgimenti, c'è stato un reparto che ha visto diversi cambiamenti che, però, erano davvero inevitabili. Si tratta chiaramente del reparto offensivo che nel corso dell'estate ha perso Olivier Giroud ma ha guadagnato non un solo sostituto ma ben due. In primis l'esperto Alvaro Morata, gasato dalla vittoria degli Europei, in secondo luogo Tammy Abraham, centravanti in cerca di riscatto. Per il Milan e per Fonseca, il successo passerà dai due numeri 9 (che 9 non sono).

Alvaro e Tammy

Come ricorda Tuttosport i due numeri 9 che ha acquistato il Milan, in realtà non indosseranno la maglia lasciata vacante da Giroud: uno avrà il 7, l'altro si vestirà con il 90. Il succo non cambia: tanto delle sorti della stagione del Diavolo e dell'esperienza a Milanello del tecnico portoghese dipenderanno dal rendimento dei due attaccanti. Entrambi hanno già dato saggio di quello che potrebbero apportare alla squadra. Morata ha giocato solo l'ultima mezz'ora contro il Torino ma è stato fondamentale nel recupero della partita con un gol e rimanendo al centro delle azioni: la sua capacità più spiccata è quella di saper far girare chi gli gravita attorno, una qualità appetitosa se sulle fasce ai giocatori come Leao e Pulisic. D'altro canto Abraham è entrato a freddissimo contro la Lazio (aveva conosciuto i compagni nel pomeriggio) e si è subito messo in mostra con ottime sponde, una delle quali ha mandato in gol Leao. Se il fisico sorreggerà entrambi, il Milan potrebbe aver guadagnato due alternative importanti.

Noah e Luka

Chi rimane un po' indietro, viceversa, sono gli altri due attaccanti che hanno ricoperto quel ruolo di punta centrale in questo avvio. Uno, Noah Okafor, non lo è: lo svizzero è più abile sulla fascia o al massimo da seconda punta. In generale l'ex Salisburgo ha sempre fatto bene subentrando dalla panchina, a gara in corso. Un discorso che vale a maggior ragione per Luka Jovic, re degli ingressi a gara in corso nella passata stagione: il serbo però ha dimostrato di essere poco incisivo da centravanti centrale e molto più efficiente come seconda punta. Non è un caso che, viste le esigenze, il sacrificato della lista Champions sia stato lui. Con Abraham e Morata in rosa, oltre che Camarda in lista B, era molto più semplice sacrificare un terzo attaccante piuttosto che uno dei centrocampisti che invece serviranno in grande abbondanza, specialmente se un domani si dovesse passare al 4-3-3.