Un doveroso mea culpa e l'alba di una nuova era?

Un doveroso mea culpa e l'alba di una nuova era?MilanNews.it
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martedì 31 dicembre 2024, 18:00Primo Piano
di Pietro Mazzara

Un atto di umiltà e un mea culpa obiettivamente inaspettati. Una sensazione di piacevole stupore ha attraversato la sala stampa di Milanello quando Zlatan Ibrahimovic ha preso la parola per il suo speech introduttivo alla conferenza di presentazione di Sergio Conceiçao. Il dirigente svedese si è spogliato dei panni del super uomo, ha messo da parte le dichiarazioni ad effetto e ha badato al sodo chiedendo scusa a Fonseca per come è stato trattato nella notte del suo esonero, chiedendo scusa ai tifosi per i risultati fin qui emersi sul campo e facendo capire che la dirigenza ha compreso il fatto di aver preso una scelta rivelatasi sbagliata in estate. Nessuno, nemmeno il più sognatore, si sarebbe potuto immaginare un’entrata in scena del genere da parte di Ibra, che ha spiazzato tutti, parlando bene e dando voce a dei concetti che hanno lasciato il segno. Non si era abituati a certe parole, perché al giorno d’oggi chiedere scusa è qualcosa di utopistico come concetto, ma fa capire come il core business di questa decisione è e rimane il campo.

Ibra ha ascoltato, preso appunti, osservato tutto in conferenza dopo aver avuto tutti gli occhi addosso perché era giusto che la voce sportiva della dirigenza ci mettesse la faccia, la voce e i concetti. Non farlo sarebbe stato un autogol mentre questa pubblica esposizione ha un significato diverso. Ora in molti si chiedono: “Perché non gli avete fatto altre domande?”. La risposta è semplice: le regole d’ingaggio erano chiare anche perché si trattava della conferenza di presentazione di Sergio Conceiçao e qualora vi fossero state le domande libere, Zlatan sarebbe stato l’interlocutore principale delle medesima, con Conceiçao relegato al ruolo di comparsa. Il volere tutto e subito non è mai un qualcosa di costruttivo, il fatto che Ibrahimovic ci abbia messo la faccia è l’auspicio che ci sia una nuova fase comunicativa da parte del club, soprattutto per quanto concerne l’area sport. 

Perché farsi sentire serve, sia con i giocatori sia per i tifosi, con i media a fare da veicolo di tali parole. Chissà, magari a fine stagione, Ibra potrà essere protagonista di una conferenza stampa plenaria dove fare il bilancio della stagione e presentare quella nuova, come avvenuto a giugno. Questo non possiamo saperlo, ma dopo tanto tempo è stato un segnale importante che la figura di riferimento dell’area sport non si sia tirata indietro.