El Bebote aspetta il Milan, che non deve avere il braccino. Tre casi già rientrati. Il silenzio di San Siro necessita un intervento

El Bebote aspetta il Milan, che non deve avere il braccino. Tre casi già rientrati. Il silenzio di San Siro necessita un interventoMilanNews.it
Oggi alle 00:00Editoriale
di Pietro Mazzara

La vittoria di ieri contro il Parma, per dinamica, ha ricordato un po’ quella del gennaio 2020 contro l’Udinese che diede i primi vagiti del Milan di Stefano Pioli. Quello targato Sergio Conceiçao ha già dimostrato di avere grande carattere e capace di non mollare mai. Ma è tutto il contesto che c’è attorno alla squadra che è una cartina di tornasole di ciò che è il momento storico del Milan. Le problematiche tra la società, la procura e la tifoseria organizzata sono ormai all’ordine del giorno. Tra una nuova gestione dei biglietti, divieti per gli striscioni o a sostare sulle transenne e altre situazioni, ormai lo spaccato è evidente e quanto accaduto dopo il gol del momentaneo 1-2 del Parma è qualcosa che raramente si ricorda. La loggia principale del primo anello rosso si è girata verso la fila dei dirigenti milanisti e ha applaudito ironicamente. Un segnale forte, di come ormai il malcontento sia arrivato anche nel tessuto più chic dei tifosi milanisti. Poi il derby sold out con prezzi da SuperBowl ci dice che ci sono partite per le quali la gente si farebbe i prestiti in banca pur di esserci, ma si sta andando decisamente oltre. Mettere le mani nelle tasche dei tifosi può essere facile se vinci e se crei entusiasmo, ma in un clima di costante sfiducia è difficile poi chiedere supporto incondizionato. Domenica c’è il derby e per evitare una situazione di silenzio a livello vocale, sarebbe forse il caso che le parti si parlino. 

Conceiçao ha ribadito come dal mercato si aspetti qualcosa di più, ovvero un attaccante che ha un nome e un cognome: Santiago Gimenez. El Bebote vuol venire al Milan, ha già l’accordo con i rossoneri e nelle prossime ore sono previsti nuovi contatti con il Feyenoord. Rafaela Pimenta, intermediaria dell’operazione, è al lavoro da giorni per cercare di sbloccare la situazione ma per farlo c’è bisogno che Giorgio Fulani mandi una pec con un’offerta più vicina ai 40 milioni che ai 30. Gimenez serve come il pane, lo si è visto che ieri contro il Parma, perché è quell’attaccante che sa catalizzare l’area di rigore e che potrebbe andare a nozze con i tanti palloni che i giocatori del Milan mettono dentro l’area di rigore ma che, sempre più spesso, vagano in solitudine. Alvaro Morata, fino a questo momento, è una delusione dal punto di vista realizzativo perché ci si sarebbe aspettati un apporto diverso pur non essendo lui una prima punta vecchio stampo. Non ci si faccia prendere dal braccino, i leprotti vanno messi sul tavolo per fare quell’investimento che serve per puntare al piazzamento Champions League in campionato. 

Rafael Leao, Theo Hernandez e Davide Calabria. Tre potenziali casi che, invece, sono stati gestiti bene da Sergio Conceiçao nel post partita. I primi due, lasciati giù all’intervallo, sono andati in panchina e hanno assistito da lì alla rimonta dei compagni fino al gol vittoria di Chukwueze. L’allenatore ha spiegato di come si sia trattata di una scelta tecnica e che entrambi, se staranno bene a livello fisico, saranno titolari mercoledì sera a Zagabria. Calabria, che non aveva preso bene il cambio, ha poi avuto la possibilità di metterci la faccia nel post gara così come ce l’ha messa Conceiçao sul tema. Situazione rientrata, questioni non belle da vedere davanti alle telecamere ma non è necessario sguazzarci per forza di cose cercando ricostruzioni affrettate.