Il "nuovo" San Siro e il problema abbonamenti che non fa dormire Galliani. Per il centrocampista non è ancora finita...
Sta diventando sempre più spinoso il tema legato agli abbonamenti. Un dibattito che tocca argomenti reali, uno di quei problemi che riguardano i tifosi di ogni parte d'Italia. Ne abbiamo discusso ampiamente lunedì sera a “Studio Milan” su Milan Channel: perchè nonostante la rinuncia alla cessione di Thiago Silva gli abbonamenti non decollano? Cosa spinge il tifoso del Milan a dire “no” e abdicare alle partite della propria squadra? Il dato evidente è che dalla cessione di Ricardo Kakà in poi gli abbonamenti sono scemati a picco, rialzandosi leggermente con l'arrivo di Zlatan Ibrahimovic. L'addio di Kakà ha segnato un'epoca, un addio talmente doloroso, una ferita che tuttora resta e solo con gli anni può cicatrizzarsi. La verità come al solito sta nel mezzo. Il Milan ha attraversato un periodo difficile, soprattutto con il Lodo Mondadori e la politica votata al risanamento del bilancio. Un piccolo ridimensionamento che ha inciso inevitabilmente anche sugli abbonamenti. Ma forse la reale causa degli stadi vuoti è la crisi generale che sta colpendo le famiglie italiane. Sottoscrivere un abbonamento non è semplice perchè gli italiani negli ultimi anni stanno provando a risparmiare per rispondere alla crisi. Difficile anche organizzare trasferte, sempre più costose, un problema di natura economica e sociale dunque, che coinvolge tutte le istituzioni in Italia e tocca anche lo sport nazionale. Galliani non riesce a spiegarsi perchè quest'anno in molti non hanno ancora rinnovato l'abbonamento, pur sapendo che Thiago Silva indosserà la casacca rossonera anche nella prossima stagione. Ma non è l'unico sacrifico che il club milanista sta mettendo in atto. Dal 20 luglio partiranno i nuovi lavori a San Siro, proprio per rendere lo spettacolo più godibile da chi entra nel maestoso stadio milanese. Per risolvere il problema saranno inseriti sul prato i fili d’erba artificiale a prova di strappo. Si tratta della nuova tecnologia dell’erba rinforzata, usata anche a Wembley, Donetsk e in alcuni stadi del Mondiale 2014 in Brasile. Una primo rinnovamento verso una ristrutturazione generale dello stadio che avverrà nei prossimi anni. Il Milan ha capito che non può dipendere solo dalle sponsorizzazioni, c'è bisogno anche dello stadio di proprietà (o all'avanguardia se non si vuole lasciare San Siro) per essere sempre più competitivi.
Per quanto riguarda la parentesi legata al calciomercato, è arrivato a sorpresa il rinnovo contrattuale di Mathieu Flamini. Una mossa curiosa considerando il mese di silenzio del francese che ha perso il primo treno (offerta di 1,8 milioni) per poi accettare la seconda e ultima offerta (1,5 milioni circa) quando si è trovato alle strette senza una reale alternativa. Con questa mossa effettuata da Galliani si parla quindi di mercato chiuso, soprattutto per il centrocampo, ma al 27 di giungo è impossibile chiudere completamente le porte dei saloni milanesi, dove occasioni e proposte last minute arrivano costantemente. Il Milan inoltre ha sempre abituato a concludere affari verso la fine del mercato e anche quest'anno potrebbe ripetere la strategia. Al Milan serve un grande centrocampista, un giocatore capace di prendere le redini in mano e dettare i famosi tempi di gioco, un uomo che può impostare l'azione appena recuperata palla o lanciare in profondità gli attaccanti. Un leader della mediana, dai piedi buoni e dalla rapidità di pensiero. L'identikit è di un giocatore che fa la differenza, proprio ciò che serve alla compagine rossonera se vuole competere con la Juve in Italia e con le big in Europa. Trattenuti Ibra e Thiago Silva, resta da compiere l'ultimo grande sforzo. E' altrettanto vero che senza infortuni e con una buona dose di impegno Allegri potrebbe adattare al ruolo di playmaker anche Montolivo, anche se lui preferirebbe giocare da mezz'ala. Resta inoltre da capire se il cambio tattico “suggerito” dal patron Silvio Berlusconi sarà preso in considerazione. Con il 4-3-3 Allegri dovrà rivedere i sui schemi e a quel punto potrebbe arretrare addirittura Boateng a centrocampo, forse sbilanciando troppo la squadra verso un attacco in cui Cassano, Ibra e Pato tornano poco a coprire, ad eccezione dello svedese. Nonostante gli annunci a gran voce di un mercato chiuso, c'è la percezione che qualcosa potrebbe ancora accadere fino al 31 agosto, la storia insegna, la tifoseria spera.
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