Un augurio al Milan e a tutti i tifosi: troviamo alla svelta un altro Seedorf. Intanto Bronzetti rivela il sì a Kakà
A quelli che esultano per l'addio di Seedorf, gli stessi che non ne potevano più di Pirlo (e figurarsi tutti e due insieme), rivolgiamo un augurio con tutto il cuore: è vero che Clarence aveva fatto probabilmente il suo tempo al Milan, sperando non avere qualche rimpianto come è accaduto per Pirlo, ma dovete, dobbiamo pregare di trovarne altri come loro. E alla svelta, anche. Sono padri di famiglia ineccepibili, senza macchie di gossip né di Balotellate, leader in campo, nello spogliatoio, nella vita con la classe, il pensiero e la parola. Sono stati gli eredi naturali di icone come quelle di Tassotti, Maldini, Baresi, Costacurta, Albertini, Donadoni, Ancelotti, cresciuti o consacrati con la maglia rossonera. Quelli che hanno insegnato ai compagni, ai tifosi, spesso anche agli allenatori, cosa sia il Milan. Come si debba vivere la realtà rossonera. Quelli che non vedevano l'ora di scaricarli, ora preghino perché lo studio della clonazione faccia passi da gigante nei prossimi 20 giorni, prima del raduno del 9 luglio. In questo pensiero accomuniamo ovviamente Nesta, Gattuso, Inzaghi ma anche Zambrotta e Van Bommel, al di là della loro anagrafe e della loro levatura tecnica. Qui stiamo parlando solo di valori. Di professionisti. Di uomini.
A Muntari auguriamo una ripresa-record, al Milan di trovarne uno migliore. Ha abbagliato tutti con qualche ottima prestazione, ma resta Muntari, discreto giocatore, eccellente riserva, non un titolare da Milan. Siamo volubili, nei giudizi e nei sogni di mercato: un anno fa i tifosi ci hanno fatto una testa così perché Galliani prendesse Constant, un anno dopo ci sputacchiano sopra pensando che Merkel fosse meglio. Non abbiamo certezze, personalmente pensiamo che il Constant di Chievo sia un eccellente giocatore e che nel Genoa di questa stagione sarebbe stato difficile emergere anche per Gerrard o Xavi.
L'equilibrio nelle valutazioni non fa parte della natura di chi ama il calcio, non fa parte della nostra sottocultura sportiva (stiamo usando il plurale in prima persona, dunque nessuno si offenda): quella che nel pallone stamattina è cioccolata, domani è merda. Anzi stasera. E viceversa. Acerbi in prospettiva è un perfetto allievo, ma 2 anni fa Bonucci e Ranocchia venivano spacciati come Beckenbauer e Scirea: i giovani hanno bisogno di apprendere, crescere, confermarsi. Sbagliando. Imparando. Maturando. E al Milan la pazienza non è mai troppa. Alle sue spalle ci sono Bonera, Mexes e Yepes: una soluzione affidabile si troverà, Acerbi o no, ma intanto gustatevi il suo acquisto che è un buon acquisto. Rimane adesso la necessità di uno sforzo che Berlusconi deve fare assolutamente per un top-player a centrocampo.
In questi giorni Ernesto Bronzetti durante "Gli Europeoni" http://www.youtube.com/Europeoni/videos che stiamo realizzando con Diego Abatantuono e che ha superato le 50.000 visualizzazioni, in una telefonata in amicizia ci ha rivelato che esistono eccome le premesse di un ritorno di Kakà al Milan. Il Real sarebbe infatti disposto a cederne il cartellino a costo 0 scaricandosi di conseguenza una trentina di milioni di costo dell'ingaggio, il brasiliano a sua volta si abbasserebbe l'ingaggio spalmandolo oltretutto su una stagione in più. Le telefonate di Riccardo in via Turati e ai compagni hanno avuto una frequenza quasi settimanale in questi anni. Lui fa parte di quelle icone delle quali abbiamo parlato all'inizio di questo articolo, dunque con lo stesso concetto scriviamo il finale: è indispensabile trovare o recuperare figure positive negli spogliatoi di Milanello e piuttosto di niente, è meglio piuttosto. Nel caso, quindi, bentornato a casa Kakà.
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