Ielpo: "Pioli lascerà un Milan incerottato. Rifondazione? Di certo c'è da fare"
Tempo di bilanci in casa Milan. Restano cinque partite da giocare per conquistare il secondo posto, nel frattempo si inizia a delineare la squadra che dovrà affrontare la stagione 2024/25. Ne abbiamo parlato con l'ex rossonero Mario Ielpo. In esclusiva per MilanNews.it
Mario Ielpo, non ci sono più dubbi che il percorso di Stefano Pioli sulla panchina del Milan sia arrivato al capolinea
"Sicuramente il ciclo mi sembra finito. La squadra invece che migliorare e trovare certezze si è man mano sfaldata. E ha fatto bene solo nei momenti facili del calendario, peraltro molto squilibrato con parentesi molto semplici alternate a momenti difficili sia all'andata che al ritorno".
Il sospetto è che la squadra non abbia colto in pieno il peso specifico di una partita importante come il derby, ma anche la doppia sfida contro la Roma. Tornando al famoso discorso di Pioli al primo anno: Sembra che vincere, pareggiare o perdere non ci cambi nulla”
"Più che nel derby questa sensazione l'ho avvertita contro la Roma. I giallorossi avevano affrontato il Milan come se fosse la partita della vita, i rossoneri hanno affrontato la Roma come se fosse una partita delle tante. Nel derby ho avvertito semmai una squadra in difficoltà, impaurita ma non che non capisse l'importanza della situazione. Direi che i limiti sono stati più della squadra e non dell'atteggiamento. Poi, se cambi la formazione e lo schema in vista di questa partita è già questo un segnale di difficoltà".
Si è percepita anche l'assenza di leader
"Certamente nell'anno dello scudetto c'erano elementi come Kjaer in difesa ma ci aggiungo anche Théo, Kessie e Tonali a centrocampo, Giroud davanti. Qualcuno è stato venduto, Kjaer è arrivato alla fine di un percorso di altissimo livello e lo stesso si può dire di Giroud. E gli altri non sono stati in grado di soppiantare i precedenti leader".
Da chi ripartire per il dopo Pioli?
"L'ideale sarebbe Thiago Motta, ma non so se sia un percorso percorribile".
Un candidato forte è Lopetegui, sul quale c'è però unanimità da parte dei tifosi, compatta per il "no"
"Allenatori che vengono da un altro pianeta calcistico fanno fatica, quantomeno all'inizio. Non è una questione di nazionalità ma di conoscenza del campionato. Motta è maturato sia da calciatore che da allenatore in Italia, sarebbe quindi pronto. Prenderne uno e buttarlo nella mischia in un momento così secondo me non è semplice. E infatti a parte Mourinho nessuno è riuscito a vincere subito".
Che voto dà a questi 5 anni di Pioli al Milan?
"Gli darei un 7 perché purtroppo quello che lascia è importante. Però prima di arrivare a oggi ha fatto delle imprese importantissime, come vincere lo scudetto, raggiungere una semifinale di Champions. E poi resistere al timone nonostante i cambi di proprietà non è così semplice. Ha fatto delle cose bellissime, però ciò che lascia è una squadra incerottata".
Crede che sia necessario un altro restyling?
"Se ogni anno bisogna ricominciare da zero dopo ci sono problemi. Le squadre non si costruiscono con la bacchetta magica, ma piano piano assemblando i giocatori. Se ogni volta la stravolgi si fa fatica, anche prendendo giocatori importanti. Il livello è ottimo, magari l'assortimento non è perfetto. Manca qualche interditore a centrocampo, la difesa con gli infortuni si ritrova con 2 uomini e gli altri fanno fatica, davanti va via il centravanti che ti ha mantenuto in piedi. Insomma, c'è da fare".
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 8/08 del 22/04/2008
Partita IVA 01488100510 - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore editoriale e responsabile: Antonio Vitiello
© 2024 milannews.it - Tutti i diritti riservati