Robinho, il tribunale respinge il ricorso: confermati i 9 anni di carcere
Il tribunale ha respinto nella giornata di ieri la richiesta della difesa dell'ex giocatore del Milan e della Nazionale brasiliana, Robinho, di abbassare la pena attualmente prevista di 9 anni di carcere: a riportarlo è il portale carioca GloboEsporte. La condanna era arrivata con l'accusa di stupro di gruppo commesso contro una donna in Italia. Attualmente sta scontando la sua pena nel penitenziario 2, a Tremembé, a San Paolo.
In merito alla vicenda dello stesso Robinho si era espressa anche la Federazione brasiliana, prendendo le distanze con parole dure, riferite anche a Dani Alves, finito pure lui in carcere. Ednaldo Rodrigues, presidente della Confederazione brasiliana di calcio (CBF), ha dichiarato che si tratta di "uno dei capitoli più disastrosi del calcio brasiliano", mostrando il proprio sostegno alle vittime. "È vergognoso che un giocatore si senta a proprio agio nel commettere questo tipo di perversità, approfittando di ciò che ha ottenuto e pensando che attraverso lo sport sarà protetto in qualche modo da ogni punizione. I due casi, che coinvolgono giocatori che sono stati stelle della Nazionale brasiliana, una delle più grandi icone culturali, non possono concludersi solo con la condanna di i due colpevoli. È essenziale che l’atteggiamento coraggioso delle vittime ispiri sempre più donne a non rimanere in silenzio di fronte a tali atrocità.
La CBF, tutti i suoi dirigenti e la commissione tecnica della squadra brasiliana, sono solidali con le vittime dei due brutali crimini commessi dagli ex giocatori", si aggiunge nel comunicato, in cui Rodrigues sottolinea che "il machismo prevale nel calcio e gli uomini devono essere in prima linea per combattere non solo la violenza sessuale, ma ogni tipo di violenza".
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