In attesa di Tevez e Maxwell, il Milan trova un altro ostacolo...
Galliani ha detto tutto quello che c'era da dire. Tevez vuole solo il Milan, ma se il City non dovesse essere d'accordo con il prestito gratuito con diritto di riscatto a giugno, allora l'alternativa è Maxi Lopez. L'argentino, classe '84, ieri ha salutato i tifosi del Massimino con le lacrime agli occhi dopo aver segnato il 2 a 0 contro il Palermo su calcio di rigore. E' ovvio che Tevez sarebbe un acquisto molto più altisonante, ma Maxi Lopez potrebbe proprio fare al caso del Milan. Intanto perché l'argentino può giocare in Champions League e poi perché possiede il passaporto italiano, cosa che Tevez non ha e soprattutto aspetto che permetterebbe al Milan di acquistare magari uno dei tanti giocatori seguiti in Brasile. Insomma, come ha detto l'ad rossonero, per il mercato c'è tempo fino al 31 gennaio, quando probabilmente arriverà anche un terzino sinistro. Il nome più gettonato è quello di Maxwell che trova sempre meno spazio nel Barcellona campione del mondo. Il laterale brasiliano, oltre a essere molto amico di Ibrahimovic, ha anche Raiola come procuratore e questo potrebbe portarlo senza grossi problemi in rossonero. Sarà Taiwo a lasciare il posto a Maxwell. Il nigeriano, infatti, verrà ceduto in prestito, probabilmente all'estero, per capire se ci saranno margini di miglioramento per un suo ritorno al Milan in estate. Intanto, però, il vero problema è San Siro.
Il terreno di gioco sta diventando impraticabile. Dopo la gara contro il Siena, molti giocatori del Milan erano contrariati dal prato del Meazza. E proprio Ambrosini qualche settimana fa, durante la ricognizione al pessimo campo dell'Eden di Praga che ha ospitato Viktoria Plzen-Milan di Champions League, ha ricordato che da qualunque confronto il terreno di San Siro esce battuto. "Il campo di Praga è un disastro, ma il nostro lo è di più. Proviamo a fare giocare il Barcellona a San Siro tutte le settimane e poi vediamo se riesce a fare cinque gol a partita. Io non credo". Da qui ovviamente si dà il via a svariati infortuni, legati soprattutto alle rotture del legamento crociato del ginocchio, come quelli di Gattuso, Samuel, Jankovic e Inzaghi, ad esempio. La situazione purtroppo sarà difficile da risolvere e sul discorso “stadi di proprietà” Galliani è stato chiaro: “La Juve è riuscita a fare lo stadio per condizioni favorevoli, a Milano non avresti mai l'appoggio del comune perché Milan e Inter pagano otto milioni e mezzo l'anno di canone. Non ci sono le leggi che consentono di fare gli stadi". Peccato, ne guadagnerebbe di sicuro lo spettacolo.
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