Corbani (comitato "Sì Meazza"): "San Siro vale di più di quello che dice l'agenzia delle entrate. La soluzione è la ristrutturazione"

Corbani (comitato "Sì Meazza"): "San Siro vale di più di quello che dice l'agenzia delle entrate. La soluzione è la ristrutturazione"MilanNews.it
Ieri alle 10:48News
di Enrico Ferrazzi

Luigi Corbani, presidente del comitato "Meazza" e vicesindaco negli anni Ottanta, ha commentato così la decisione della Procura di aprire un fascicolo dopo un suo esposto contro la svendita di San Siro a Milan e Inter: "Il Meazza vale di più dei quasi 73 milioni stimati dall’agenzia delle entrate. Dal 2000 al 2024 il Meazza ha reso 260 milioni di euro. E allora che fai? Svendi un bene che ti produce ricchezza? Cederlo a 73 milioni è una svalutazione dell’impianto. La cifra è un valore farlocco. Numeri alla mano, è una valutazione che non regge. Vorrebbe dire che le aree intorno al Meazza sono vendute a ribasso: 280 mila metri quadrati per 124 milioni. Tradotto 400 euro per metro quadrato. A rimetterci siamo noi cittadini, che stiamo appesi a questa vicenda che ormai è diventata una telenovela. 

Il sindaco Sala? Nel 2018 disse che questo San Siro era lo stadio più iconico del mondo. Adesso bisogna costruirne un altro. Cambia opinione perché glielo dice Scaroni? Dopo il Salva Milano, la vicenda stadio è il capitombolo di Sala. Non ci sono ragioni per demolire il Meazza. A San Siro tra un anno ci sarà la cerimonia di apertura delle Olimpiadi. È un impianto perfettamente funzionante. Costruire un nuovo stadio? Per cosa? Accogliere il modello americano? Aree destinate al pranzo, spazi per i vip intrattenimento. Non dobbiamo seguire un modello di sport business, il Meazza ha un valore storico. D’altronde scatterà il prossimo autunno il vincolo della Soprintendenza sul secondo anello. Qual è la via da percorrere allora? La ristrutturazione dell’impianto, con una copertura che permetta di risolvere anche i problemi acustici che i cittadini lamentano. Si può fare. Basterebbe fare un concorso e affidare la ristrutturazione al miglior offerente, per Palazzo Marino e per il bene dei cittadini. La soluzione è semplice".