Crudeli: "Inter permettendo, i sogni di gloria del Milan sono legittimi"
Dopo l’incredibile rocambolesco pareggio del Lecce a Torino contro la Juve non bisogna farsi prendere da eccessivi entusiasmi ma volare basso e aspettare che magari maturi qualche altro evento favorevole fermo restando che il Milan non dovrà perdere colpi. Intanto i rossoneri se la vedranno con l’Inter in un derby pieno di incognite. In casa milanista l’ordine di scuderia è: vietato qualsiasi volo pindarico. Bisogna stare con i piedi piantati sulla terra e vivere alla giornata.
Milan-Atalanta era iniziata bene con i rossoneri che nei primi 8 minuti avevano effettuato 5 tiri in porta, poi al 9’ ecco il gol di Muntari su cross dalla destra di Boateng. Strada in discesa e l’illusione di poter assistere ad un match vivace e divertente, invece i ritmi sono diventati blandi e sonnolenti come se la squadra fosse stanca e poco reattiva. Gli sbadigli si moltiplicavano nonostante la supremazia territoriale del Milan fosse netta ma la manovra offensiva era sterile e quindi priva di emozioni. Mancava la precisione nell’ ultimo decisivo passaggio.
La scintilla è scattata quando da Torino è arrivata la lieta novella: il pareggio del Lecce grazie ad una colossale papera di Buffon. A quel punto sugli spalti è esploso un incontenibile entusiasmo mentre in campo i giocatori ringalluzziti dopo quella notizia davano la sensazione di aver ricevuto una sorta di benefica scossa elettrica. I big uscivano dall’apatia in cui erano sprofondati e incominciavano a dare consistenza alle loro azioni. Capitan Allegri dalla sua trincea panchinara incitava la truppa urlando: All’attacco miei prodi! L’Atalanta, in precedenza pericolosa in almeno tre circostanze, in quei caotici e arrembanti minuti conclusivi veniva presa d’assalto. Ibra, finalmente desto, si è mangiato un gol a tu per tu con Consigli.
Robinho, con un tiro deviato, ha centrato la traversa (è il 19° legno stagionale colpito dai rossoneri!!). Al 44’ gol di Ibra, ma la rete viene annullata per un evidente fuori gioco dello svedese. Al 48’ punizione bomba di Ibra ribattuta da Consigli e Robinho, di testa, segna il gol del 2 a 0.
L’apoteosi finale alimenta i sogni di gloria del Milan. Ora la vetta dista una sola lunghezza. La meta è più vicina. Anche se di mezzo c’è un derby. E scusate se è poco.
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