Che divertimento il fastidio per le feste. Ibra colga al volo il cambio di umore. Sergio occhio: c’è ancora Cagliari dopo un trionfo

Che divertimento il fastidio per le feste. Ibra colga al volo il cambio di umore. Sergio occhio: c’è ancora Cagliari dopo un trionfoMilanNews.it
Oggi alle 00:00Editoriale
di Franco Ordine

Confesso che ho trovato molto divertente il dibattito social seguito alla finale di Supercoppa d’Italia. Personalmente avevo definito quell’appuntamento “il meno importante dell’importante mese di gennaio” ricevendo risposte piccate tipo “ah se qualcuno dell’Inter facesse un ragionamento del genere bisognerebbe escluderlo dalla partita di Riad!”. Bene. Ho preso nota. Ma nelle ore successive, assistendo a qualche dibattito tv e leggendo un po’ di social, ho scoperto che molti tifosi interisti eccepivano piccati sull’eccesso di feste da parte dei milanisti. “Ma è la coppa portaombrelli!”, “ma cosa festeggiate!”, “ma state andando in giro a fare caroselli?”.  Persino il discorsetto, direi quasi banale, di Ibra a fine partita, negli spogliatoi, diffuso dal club con intento didattico, per ricompattare tutte le parti del club, è finito sotto processo! È il segno inequivocabile di un effettivo disagio, persino superiore alla portata tecnica dell’avvenimento dietro cui probabilmente si cela quella stessa caratteristica psicologica che ha “tradito” in campo l’Inter di Simone Inzaghi. Sul 2 a 0 si sentivano già la coppa in tasca.

Cosa succede ora. Esaurita la parentesi sociologica, con qualche riferimento ancora più divertente, a quella parte di fasulla tifoseria rossonera che ha trasformato il successo a Riad in un’altra tappa del processo, bisogna occuparsi dell’immediato futuro da dividere in due capitoli ben precisi. Il primo è sicuramente dettato dal calcio-mercato. Prima che cominciasse la finale, Ibra ha aperto uno spiraglio. “Qualcosa faremo” ha spiegato. E le mosse più scontate riguardano la sostituzione di Okafor con Rashford di cui hanno molto scritto i siti e i colleghi specializzati. In verità la novità più importante riguarda Tomori che sembrava già in partenza per Torino bianconera (qualora fosse rimasto Fonseca in panchina) e che invece con l’avvento di Conceiçao è diventato uno dei pilastri della difesa rossonera. Ci sarà bisogno di alternare tutti e 4 nelle prossime 6 partite distribuite in 18 giorni. Al posto di Ibra proverei a utilizzare la piccola onda di entusiasmo registrata dal 3 a 2 di Riad per provare anche a rafforzare la diga di centrocampo anche se tutte le impronte portano alla scelta già fatta per la prossima estate (Ricci del Torino). Forse cambiando Terracciano con uno di maggiore affidamento, si può ottenere un risultato tampone.

Sergio al lavoro. Anche Sergio C. deve mettersi subito al lavoro per farsi raccontare da chi ha già vissuto un Cagliari dopo una grande impresa (Real Madrid). Quella volta la squadra si comportò, con Fonseca che aveva suonato l’allarme in anticipo, in maniera molto discutibile. A cominciare proprio da Theo che lasciò al suo dirimpettaio la libertà di fare e disfare il risultato era largamente favorevole ai rossoneri (due gol di Leao e uno di Abraham). Questa volta il Milan non se lo può più permettere. Altra raccomandazione: per via delle sfide ogni 3 giorni, è il caso di dar vita a un virtuoso e razionale turn over. C’è bisogno di tutti. E in particolare di chi, come Loftus Cheek, ad esempio, non si è mai visto né sentito in questa stagione.