Inter, Marotta: "Mecenatismo non esiste più, serve sostenibilità. I tifosi sono anche dei clienti"
Il presidente dell'Inter Beppe Marotta, nella giornata di oggi, ha vinto e ricevuto il "Premio Nils Liedholm". Il massimo dirigente nerazzurro ha ricevuto il premio da Carlo Liedholm nelle Cantine di Villa Boemia a Cuccaro Monferrato e dal palco ha così parlato: “Grazie a tutti per la presenza e alla giuria per questo premio - riporta tuttomercatoweb.com -. Liedholm è stata una figura importante nella mia vita, perché lui era l’allenatore del Varese e lo portò in Serie A. Io avevo 12 anni e abitavo a pochi metri da dove si allenava il Varese. Il magazziniere mi faceva assistere agli allenamenti e da Liedholm ho imparato la capacità di gestire il gruppo. Il calcio è cambiato, ma la leadership è sempre quella. Ho imparato da Liedholm come si deve parlare alla squadra. Qua ci sono atleti importantissimi (Cerella e Belmondo, ndr) e possono dire che senza le capacità umane non sarebbero mai potuti diventare campioni. L’approccio con Liedholm è stato proprio durante gli allenamenti a 12 anni”.
Come vede il futuro del calcio
“La parola chiave è sostenibilità. Purtroppo questo si è perso negli ultimi anni. Oggi non esiste più il modello di mecenatismo. La dimostrazione è che oggi le due squadre di Milano sono gestite da proprietà straniere e menomale che ci sono altrimenti ci sarebbero stati problemi anche per loro. Le televisioni sono il 60% dei ricavi e va venduto un prodotto ai tifosi. Perché i tifosi sono anche dei clienti e oggi i giovani fanno fatica a vedere una partita intera. Perciò la sfida sarà quella di creare un prodotto migliore”.
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