La clausola della discordia che ritarda l'acquisto di San Siro. Il CorSera: "Probabile che venga trovata comunque una quadra"

La clausola della discordia che ritarda l'acquisto di San Siro. Il CorSera: "Probabile che venga trovata comunque una quadra"MilanNews.it
Ieri alle 16:19News
di Manuel Del Vecchio

"Non è arrivato" al momento il documento di Inter e Milan sull'offerta per l'acquisto di San Siro e delle aree, "dovete chiedere a loro cosa stanno facendo, credo che stiano continuando a lavorare". Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, parlando delle tempistiche in cui arriverà il dossier. "Tenete conto che sono due società, due consigli di amministrazione che devono trovare la quadra prima di inviare - ha concluso -. Non li ho sentiti, ma non penso ci siano tempi molto lunghi", riporta ANSA.

Il documento di fattibilità delle alternative progettuali, da circa 250 pagine, era atteso per ieri a Palazzo Marino, con i comunicati stampa già pronti per essere diramati. Ma l'invio è stato posticipato, riporta il sito del Corriere della Sera. Cos'è successo? Sembra che nella notte sia nata una discordanza tra Oaktree e RedBird, fondi proprietari di Inter e Milan, su come formulare una clausola ben specifica: cosa succede se uno dei due club dovesse tirarsi indietro, per qualsiasi ragione? Da una parte c'è chi preme per inserire una clausola che prevede che l'altro possa rimanere e concludere da solo l'operazione, dall'altra c'è chi invece non vuole prevederla. O tutti e due i club, o nessuno.

Con l'arrivo di Oaktree, proprietà che è succeduta agli Zhang, l'Inter punta forte sul progetto nuovo stadio a San Siro, mentre RedBird, col Milan, era già ad un punto avanzato per quanto riguarda il progetto a San Donato, che alcuni rumor vedono come possibile sito di trasferimento del Puma House of Football del settore giovanile nel caso in cui dovesse andare in porto l'ipotesi San Siro.

Il Corriere comunque riporta che, nonostante i tempi a questo punto siano difficili da prevedere, non c'è nulla di compromesso: lo scenario più probabile e che a New York i due fondi trovano una quadra sulla questione. Scaroni e Marotta sono in attesa di comunicazioni per capire come muoversi.