Rivoluzione in atto: ecco come cambia il Milan. Proprietà e dirigenza primi responsabili di un’annata disastrosa

Il nono posto in classifica e l’uscita di scena prematuramente dalla Champions League bastano per bollare l’attuale stagione come fallimentare. Dopo una serie di brutte figure in campo, il Milan rischia seriamente di rimanere fuori dall’Europa e sarebbe un grosso danno d’immagine ed economico per il club. Quando si vivono stagioni del genere ci si interroga sempre sulle scelte prese nel percorso ed è evidente che tante sono state sbagliate. Il clima è pesantissimo, sembra che il Milan sia tornato indietro di dieci anni, un grave errore di programmazione è stato commesso nella scorsa primavera, quando con presunzione si sono sottovalutati troppi aspetti.
Il club vivrà un’altra grossa rivoluzione su tutti i livelli nelle prossime settimane, e qualcosa è già cominciato a cambiare. Il Milan ha scelto di partire dalla comunicazione, con l’arrivo di Francesca Montini come nuovo responsabile. La seconda mossa è affidarsi ad un direttore sportivo (già a settembre ne parlavamo come figura indispensabile) e il dirigente in pole position è Igli Tare, in un testa a testa con Fabio Paratici. I dossier dei due manager sono sul tavolo di Cardinale, Ibra e Furlani e si sta per prendere una decisione. Tare e Paratici sono uomini dalle caratteristiche e dal curriculum diversi, uno più istituzionale, l’altro più un ds abituato a stare sul campo tutto i giorni e avere relazioni con i giocatori.
Ma indipendentemente dalla scelta, il prossimo Ds dovrà avere ampia libertà di manovra. Se ci saranno interferenze nel lavoro quotidiano, nella scelta dell’allenatore e del mercato, allora non cambierà niente. Il Milan deve consegnare le chiavi ad un nuovo dirigente e lasciarlo fare, supportandolo nelle scelte. Il concetto è fondamentale: basta con visioni diverse.
La rivoluzione proseguirà con un nuovo allenatore, sarà importantissimo scegliere la figura giusta. Un tecnico forte, vincete, che abbia personalità di gestire uno spogliatoio con tante difficoltà. Con un mister di alto profilo e un direttore sportivo di una certa esperienza, il Milan potrà ripartire. Ma le scelte non possono essere fallite.
Infine i giocatori, chi non è più convinto di rimanere deve andare via. Serve gente motivata, che lotti e sudi la maglia. Molti giocatori sembrano a fine ciclo, bisognerà capirlo con colloqui individuali e prendere una decisione. Allenatore e Ds dovranno decidere in armonia su chi intervenire e quale reparto rinforzare. In base al modulo e alla filosofia di gioco che vuole proporre il tecnico. E non il contrario. L’anno scorso è stato commesso l’errore di adattare l’allenatore ad un mercato che era stato già deciso a tavolino a prescindere dal mister, e i risultati si sono visti.
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 8/08 del 22/04/2008
Partita IVA 01488100510 - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore editoriale e responsabile: Antonio Vitiello
© 2025 milannews.it - Tutti i diritti riservati