Leao e gli episodi di razzismo: i passaggi salienti all'interno di "Smile" tra cui quello pre Napoli-Milan

Leao e gli episodi di razzismo: i passaggi salienti all'interno di "Smile" tra cui quello pre Napoli-MilanMilanNews.it
© foto di www.imagephotoagency.it
martedì 20 febbraio 2024, 14:50News
di Pietro Mazzara

Questa mattina è uscito in tutte le librerie “Smile”, il primo racconto generazionale di Rafael Leao, dove l’attaccante del Milan guida il lettore in un viaggio introspettivo dentro il suo mondo, tra vita privata, calcio e musica. Diversi i temi toccati, i retroscena raccontati dal 10 milanista, che questa mattina è stato fatto nuovamente oggetto di insulti razzisti da parte di un utente su Instagram. Rafa ha scelto di ricondividere quella storia contenente gli improperi di stampo razziale come atto di denuncia. 

Proprio dentro “Smile”, c’è un capitolo dedicato proprio al problema del razzismo con Rafa che scrive: “… Non ho conosciuto l’esistenza della parola razzismo fino ai miei 8 anni. Nel Bairro da Jamaica tutti avevano lo stesso colore della pelle, non avevo mai percepitol’esistenza di qualcuno o di qualcosa di diverso da me stesso. Ero un bambino e non sapevo neanche cosapotesse essere la diversità. Eravamo una gigantesca famiglia, nessuno trattava qualcun altro con pocorispetto, tutti erano uguali, accomunati da una condizione mediocre che non ti impediva comunque di vivere la tua vita con dignità. Certo, avrei potuto capirlo, e il mio amico Paolo a volte me lo diceva. Ogni volta che andavamo al Carrefour eravamo quasi come invisibili agli occhi del cassiere. «Quello ci ignora, perché siamo piccoli e neri.» Era vero, per riuscire a pagare dovevamo chiedere aiuto a qualcuno più grande” per poi aggiungere: “… Ho iniziato a conoscere le diversità nell’Academy dello Sporting: non arrivavamo tutti dallo stesso quartiere e neanche tutti dalla stessa città. Il Portogallo ha una grande differenza etnica al suo interno: il suo passato coloniale è ampiamente irrisolto, una questione di cui è difficile parlare. Iniziavo ad avvertire i primi sguardi diversi, da parte di bambini che non pensavano neanche di sbagliare. Venivano da un mondo che era totalmente diverso da quello di una grande metropoli. Ma il Portogallo è casa mia, mi sono semepre sentito protetto dalla mia gente”.

Leao ha poi raccontato l’episodio che lo ha visto coinvolto prima di Napoli-Milan, ritorno dei quarti di finale di Champions League dello scorso anno: “… Alla nostra uscita dall’albergo per andare allo stadio i tifosi iniziarono a fischiare. Avevo le cuffie ma avevo staccato la musica: volevo sentirli, interiorizzare, utilizzarli per caricarmi e rendere ancora di più in campo. Non ero pronto ad ascoltare però quelli che erano degli ululati razzisti, dei versi di scimmia che per la prima volta sentivo così inesorabilmente, irrimediabilmente rivolgersi a me. Ho reagito nell’unico modo che conosco: ho sorriso, sicuro di indispettire ancora di più" e ancora: “… «Sono solo cori di antipatia, non sono razzisti», è la cosa più cretina che si possa dire. Insultare un giocatore avversario perché forte o antipatico, o magari entrambi, e farlo utilizzando dei modus operandi razzisti ti rende razzista. I gesti sono incredibilmente importanti quando si parla di temi sociali e vanno di pari passi all’educazione che le famiglie devono dare ai loro figli, che poi diventeranno adulti”.

"Smile" è in vendita da oggi in tutte le librerie d'Italia, online su Amazon e sugli store digitali.