MN - Giovanni Galli: "Berlusconi ci disse: 'Sacchi resta, l'ho scelto io'. Qui dov'è Cardinale?"
Verona è stata per due volte fatale, togliendo nel 1973 e nel 1990 lo scudetto al Milan ma è stata anche una tappa decisiva per la nascita della squadra di Arrigo Sacchi che proprio al "Bentegodi" iniziò la rimonta per arrivare al titolo nel 1988. Uno dei protagonisti di quel pomeriggio era Giovanni Galli, presente alla festa dei 125 anni del Milan dello scorso weekend. L'ex portiere ci dà le sue impressioni sul momento rossonero. Ecco le sue parole a MilanNews.it.
Quello che fece Berlusconi prima di Verona, peraltro prossimo avversario del Milan. Lì per voi fu la svolta
"Nel nostro caso non c'era mancanza di volontà, semplicemente non eravamo riusciti a comprendere quel cambio di mentalità, non eravamo abituati. Berlusconi venne dentro lo spogliatoio e ci disse chiaramente che Sacchi era l'allenatore che lui aveva scelto e noi dovevamo adeguarci e capire in fretta il suo lavoro. Altrimenti 'quella era la porta'. Non è che servissero quelle parole per metterci paura, ma per farci capire che doveva esserci unità d'intenti".
All'epoca c'era Berlusconi, oggi Cardinale...
"Se io avevo un problema, sapevo qual era il percorso da fare per esporlo: in primis l'allenatore, poi il dottor Galliani, poi il presidente Berlusconi. Sapevo dove andar a suonare il campanello. Ma in questo Milan, se ho un problema, da chi vado? Certo, c'è Fonseca. Ma poi? Dov'è Cardinale?".
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