Ordine si interroga: "Perché Fofana non rientra più nei piani di Conceiçao?"

Ordine si interroga: "Perché Fofana non rientra più nei piani di Conceiçao?"MilanNews.it
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Oggi alle 11:12News
di Lorenzo De Angelis

Il Milan vince in rimonta anche contro il Como e conquista tre punti importatissimi che lo rilanciano in chiave Europa. I 3 punti conquistati ieri dal Diavolo non hanno però convinto del tutto, soprattutto Franco Ordine, che nel corso del consueto appuntamento con il commento per Il Corriere dello Sport, ha parlato di "Poche idee e scelte sbagliate". Questo il suo pensiero:

"Celebrare le rimonte di questo Milan può valere una, due, tre volte. Se invece la storia si ripete puntualmente, con qualsiasi rivale, a San Siro o in Arabia nella Supercoppa d’Italia contro Juve e Inter, a Lecce oppure a Como, beh allora bisogna fare un’analisi più approfondita. E cominciare a discutere le prime scelte del tecnico Sergio Conceiçao che si sente maltrattato dalle indiscrezioni sul futuro. Se tutte le volte, dopo un primo tempo scadente e confuso, bisogna porre rimedio con sostanziali correzioni dello schieramento per ribaltare gioco e risultato e riaffiorare sul pelo dell’acqua, c’è una sola spiegazione, pubblica e solenne: lo schieramento iniziale è sbagliato. A cominciare dalla coppia di difensori centrali, con Gabbia e Thiaw in grande difficoltà sia nel promuovere l’uscita della palla dall’area di rigore, sia nello stringere le marcature: durante tutta la prima frazione il Como gioca a memoria, col palleggio stretto, e si procura una, due, tre occasioni da gol.  

Altra discutibile mossa, quella di promuovere Musah titolare: pronti, via sbaglia, a porta vuota, un gol capace di imprimere alla sfida un diverso destino e poi, sbavando un passaggio elementare, costringe Bondo a rimediare spendendo un giallo che è poi il motivo della sua sostituzione dopo l’intervallo. È vero: ci vuole coraggio per lasciare sotto la doccia Theo Hernandez, in sofferenza palese contro Strefezza, mentre lo spagnolo intervenuto al suo posto, Jimenez deve mettere a freno la sua indole litigiosa se vuole meritarsi qualche conferma. Poi c’è un quesito senza risposta: perché Fofana non rientra più nei piani del portoghese? È un mistero. Il francese, entrato al posto di Musah, è l’equilibratore, in fase difensiva, è autore di una serie di interventi utili e consente tra l’altro lo spostamento di Reijnders, chiave di volta della sfida. 
Il deficit più allarmante di tutti però resta l’idea di calcio di Sergio Conceiçao. Con due settimane piene a disposizione qualcosa di buono dovrebbe vedersi. E invece c’è ancora un calcio approssimativo, improvvisato. Per tutto il pomeriggio umido di ieri sera, Maignan - altro protagonista in positivo - è stato costretto a lanci lunghi verso Leao o Pulisic in mancanza appunto di trame degne di un qualche apprezzamento. Dopo il 2 a 1 il tecnico si gira, esultando verso la tribuna d’onore, ma è altrove che deve rivolgere la sua attenzione. È il suo lavoro quotidiano che deve dare risultati, come gli schemi corretti nella ripresa con lo spostamento di Reijnders e l’inserimento di Pulisic. Sono loro ormai le due autentiche stelle di questo Milan. Ultimo capitolo è quello del giovane centravanti Santi Gimenez. A giudicare dai numeri della sua esibizione, specie se confrontata con la resa ottima di Abraham, può diventare un caso. Eppure a leggere meglio la prova del Milan non è tutta colpa sua. A disposizione gli arrivano due palloni: sul primo apre a Miusah la strada del gol, sul secondo (lancio di Joao Felix) arriva con un attimo di ritardo. Due palloni utili in quasi 70 minuti sono poca roba, responsabilità della squadra che non lo coinvolge, non lo cerca e non lo trova".